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Testimonianze: Yassir: “ ho pensato, ora mi ammazzano”

Yassir, arrestato mercoledi dopo la gazzarra fascista è in libertà con la fissazione del processo per il 17 novembre. L’accusa: resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Ma su questo, di seguito, il racconto di Yassir Goretz. Per quanto riguarda le lesioni uno degli agenti si è presentato con un dito “ steccato”. Pare abbia avuto una prognosi di ben quattro giorni.
In piazza Navona i fascisti si sono scatenati. Io me ne stavo andando. Avevo parlato con gli studenti, con giovani presi di mira, la violenza era “ visibile “ – ci racconta Yasser- e ti confesso che ero anch’io impaurito. Me ne stavo andando, in occasioni come questa ti coglie un senso di impotenza. Contro la violenza cieca c’è ben poco da contrapporre. All’improvviso mi sono sentito prendere alle spalle. Un braccio mi cingeva il collo. La stretta era molto forte, quasi insopportabile.” L’assalto, perché di questo si tratta di cui è stato vittima l’esponente di Rifondazione, veniva accompagnato da insulti tipo: pezzo di merda, che ci fai, e cose simili.” Poi -. riprende- sono stato gettato a terra. Non ho capito cosa stava accadendo ma ho pensato che erano due fascisti che mi colpivano. Uno dei due aveva la testa rasata. Ho pensato, ora mi ammazzano di botte”. Chi ha aggredito alla spalle Yasser non si è qualificato e lui addirittura si è “tranquillizzato” quando ha sentito uno dei due che diceva: Uno lo abbiamo immobilizzato”. Ha capito allora che si trattava di due agenti in borghese. Erano infatti due della Digos. “In tutta franchezza- ti dico- mi sono rilassato. Allora non mi ammazzano, ho pensato.” In questura Yassir è stato trattato bene, ha trascorso la notte in camera di sicurezza. Appunto, era conosciuto e per questo lo hanno arrestato . Ci ricorda tanto, lo abbiamo chiesto anche a Ferrero, la teoria degli opposti estremismi . “ Sì – risponde il segretario del Prc- e proprio per questo ripetiamo che episodi come questo devono essere circoscritti e non si possono assolutamente ripetere”.