Due governi, quello di Paolo Gentiloni e quello di Giuseppe Conte 1 (M5S-Lega), invece di chiedere verità e giustizia al regime di al-Sisi per il barbaro omicidio del giovane ricercatore Giulio Regeni, hanno preferito addestrare le forze di polizie egiziane in uno dei più importanti centri di formazione della Polizia di Stato.
La prima attività addestrativa che è stato possibile accertare grazie ad alcune fatture contabili del Viminale è stata assicurata presso il Centro di Addestramento e Istruzione professionale di Abbasanta, Oristano, a venti ufficiali della polizia egiziana (più due interpreti), dall’8 al 20 aprile 2018, per lo svolgimento di un corso di guida fuoristrada in ambito extra-urbano.
Le attività di formazione sono state autorizzate dalla Direzione centrale Servizio di Immigrazione e dalla Direzione centrale Istituti di Istruzione della Polizia di Stato con note, rispettivamente, del 20 febbraio e del 21 marzo 2018. La più recente attività si è tenuta tra il 14 gennaio e il 2 febbraio 2019, anche in questo caso autorizzata dalla Direzione centrale Servizio di Immigrazione e dalla Direzione centrale Istituti di Istruzione. Il personale italiano ha gestito un corso in materia di tecniche di scorta, sicurezza e protezione di soggetti a rischio per un imprecisato numero di operatori della polizia egiziana.
Insieme al Centro per la Tutela dell’Ordine pubblico della Polizia di Stato di Nettuno e al Centro polifunzionale di Spinaceto, il Centro Addestramento e Istruzione professionale di Abbasanta è la maggiore scuola addestrativa degli operatori di polizia, specie in ambito servizi scorte e sicurezza.
Fondato alla fine del 1970, il centro in provincia di Oristano ospitava inizialmente una succursale del famigerato Reparto Celere di Padova. Come spiega il ministero dell’interno, l’attività di formazione professionale si sviluppa su due direttrici: la prima finalizzata alla formazione delle squadriglie antisequestro elioportate e del personale per la vigilanza e la sicurezza degli aeroporti; la seconda, in ambito interforze e internazionale, riguarda i servizi di protezione di individui e personalità a rischio. Tra i docenti, specie per gli stage riservati alle forze di polizie straniere, compaiono gli agenti dei Nocs, il reparto di pronto intervento anti-terrorismo delle forze dell’ordine.
Ad oggi il Viminale non aveva mai reso note le attività addestrative a favore delle forze di polizia del presidente al-Sisi. Le ultime informazioni relativamente alla cooperazione tra le forze di polizia italiane e quelle egiziane risalivano al 2017.
L’allora ministro Marco Minniti, nella relazioni annuale indirizzata al parlamento, aveva riferito sull’«erogazione di corsi in vari settori della sicurezza (dalla formazione specialistica presso il Nocs ai corsi presso le principali scuole di polizia italiane – Cesena, Brescia, Spinaceto, Abbasanta, Pescara) a favore di Egitto, Tunisia, Libia, Gambia, e Nigeria» e sulla fornitura alla polizia del regime egiziano di quattro elicotteri dismessi dalle forze dell’ordine italiane, «previa rimessa in efficienza a cura dell’Agusta Westland e relativo addestramento del personale pilota e tecnico egiziano».
Nel biennio 2018-2019, Italia ed Egitto hanno inoltre collaborato all’addestramento e alla formazione delle polizie di frontiera di una ventina di paesi africani in funzione anti-immigrazone, organizzando stage presso l’Accademia di polizia del Cairo e alla Scuola superiore di polizia di Roma.
Antonio Mazzeo
da il manifesto