San Giuliano Milanese: Mazzieri in azione, con i manganelli, contro gli operai FedEx in sciopero
- aprile 30, 2021
- in lotte sindacali, lotte sociali
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Dai lavoratori del SI Cobas riceviamo la denuncia di quello che è successo anche nella notte del 22 aprile a San Giuliano Milanese: mazzieri FedEx in azione, con i manganelli, contro gli operai in sciopero davanti al magazzino.
Succede da un anno. I mazzieri sono arruolati da SKP, la stessa impresa che per conto dello stato fa il servizio antipirateria sulle navi mercantili che transitano nelle acque del Corno d’Africa, e si vanta di puntare su “Guardie Particolari Giurate preparate con percorsi formativi e requisiti di base più selettivi rispetto agli standard del settore”. Forse la maggiore selettività è di tipo politico, perché tra i picchiatori sono presenti parecchi ultras dell’Inter appartenenti ai gruppi filo nazisti e vicini all’ndrangheta (alcuni aderiscono a una costola degli hammer skin chiamata Lealtà azione di Varese, lo stesso gruppo di cui faceva parte Daniele Belardinelli, l’ultras morto negli scontri con gli ultras napoletani un paio di anni fa). Il capo di SKP era il responsabile dei bodyguard di Berlusconi. In pratica, roba da servizi segreti. L’anno scorso, a luglio, il SI Cobas ha presentato (con l’avv. Losco) una querela alla procura di Lodi (competente per San Giuliano) denunciando le aggressioni subite nelle strade limitrofe al magazzino. La denuncia, manco a dirlo, non ha avuto alcun seguito, nonostante il deposito di tanto materiale di prova. In realtà, in tutte le occasioni questi mazzieri hanno agito non solo in piena libertà, ma coordinandosi con le forze di Polizia presenti.
Dalla “grande stampa” che striscia servilmente ai piedi dei padroni, non ci si può aspettare una parola che non sia contro gli scioperanti e i licenziati. Il silenzio è di rigore anche per i dirigenti di Cgil, Cisl, Uil, più che mai uniti tra loro e con il padronato da un patto corporativo che prevede la messa al bando del conflitto di classe [salva l’eccezione di scioperi più mediatizzati che effettivi], e lo schieramento incondizionato con le istituzioni statali, incluse quelle incaricate di reprimere con la violenza legalizzata i lavoratori. Ma sarebbe il caso che almeno i circuiti dei solidali, che almeno gli organi di stampa e i siti o i blog che si vogliono indipendenti dai poteri costituiti, si dessero una mossa, facendo il possibile per rompere il muro del silenzio che è stato eretto contro questa tenace lotta operaia di resistenza che resta, tra enormi difficoltà, esemplare. Esemplare anche nel tenere testa con determinazione alla repressione e al silenziamento di stato.
https://www.facebook.com/TNT.FEDEX/videos/269540188163433/
A chi ancora non crede cosa ci riservano nel futuro i padroni e i politici. Questi sono body guard (picchiatori) sono pagati da TNT FedEx a San Giuliano Milanese (Zampieri) per intimidire e impedire di scioperare a qualsiasi lavoratore sfruttato o licenziato. Addirittura ci aspettano sulla strada pubblica e sono presenti anche le forze dell’ordine sul posto, ma non identificano nessuno di body guard (picchiatori) che aggrediscono lavoratori in mezza strada con vari oggetti. Da un anno continua questo atteggiamento padronale in questo magazzino ma fino adesso nessuno dei picchiatori è stato identificato o denunciato, cioè sembra tutto legale, tutto giustificato quello che fanno padroni nei confronti di lavoratori
https://www.facebook.com/watch/?v=269540188163433
Qui di seguito un post di Alessandro Zadra: Dove sono tutti gli antifascisti o antifa?
È da un anno che al magazzino TNT FedEx di S. Giuliano la multinazionale americana utilizza questa feccia armata per fermare gli scioperi. Nonostante questo, anche ieri, il presidio dei lavoratori ha retto alle aggressioni e fermato l’attività fino al mattino. Dove sono tutti gli antifascisti o antifa? Il vero antifascismo sta nello scontro di classe, non nelle chiacchiere, nelle feste per le ricorrenze, o chiuso tra le mura di un’occupazione. Siamo in lotta per il reintegro di 300 operai licenziati a Piacenza e per fermare la ristrutturazione aziendale che porterà centinaia di esuberi in tutt’Italia. Andremo avanti fino alla vittoria, per un’opposizione di classe al governo Draghi e al tentativo di controllo sociale che vede tutti, dai fascisti ai sindacati confederali, prenderne parte. Facciamo pagare la crisi ai padroni, costruiamo il nostro blocco sociale proletario sostenendo le lotte attive.