Brindisi: il questore vieta di soggiornare in città e in provincia a 12 attivisti di Greenpeace
- marzo 19, 2008
- in diritti civili, emergenza, lotte sociali
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All’alba del 30 novembre 2007 gli attivisti di Greenpeace entrano nella centrale a carbone Enel di Brindisi Sud – la più inquinante d’Italia – e aprono striscioni di protesta sul tetto della centrale e sul grande carbonile all’aperto. Per ricordare che il carbone è il nemico numero 1 del clima!
Trascorso un mese, a 12 degli attivisti viene notificato da parte del questore di Brindisi il bando dalla città: dichiarati “socialmente pericolosi” viene loro vietato “di fare ritorno nel comune di Brindisi e frazioni per ANNI TRE”. Come se si trattasse di delinquenti abituali, mafiosi, soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica.
Greenpeace ha impugnato il provvedimento. Perché questa iniziativa del questore rischia di diventare un grave precedente che limita il diritto di manifestare in modo pacifico. Eccoli i “banditi” di Greenpeace. Studenti, lavoratori, madri e padri con un “pericoloso” obiettivo comune: difendere l’ambiente e la salute!
Trascorso un mese, a 12 degli attivisti viene notificato da parte del questore di Brindisi il bando dalla città: dichiarati “socialmente pericolosi” viene loro vietato “di fare ritorno nel comune di Brindisi e frazioni per ANNI TRE”. Come se si trattasse di delinquenti abituali, mafiosi, soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica.
Greenpeace ha impugnato il provvedimento. Perché questa iniziativa del questore rischia di diventare un grave precedente che limita il diritto di manifestare in modo pacifico. Eccoli i “banditi” di Greenpeace. Studenti, lavoratori, madri e padri con un “pericoloso” obiettivo comune: difendere l’ambiente e la salute!
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