Roma: 27 febbraio sit-in per il diritto d’asilo.
- febbraio 25, 2008
- in appello, appuntamenti, carcere, diritti civili, emergenza
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Il diritto d’asilo risiede nella notte dei tempi, è parte fondamentale della “ Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” , adottata dall’Assemblea dell’ONU il 10 dicembre 1948. Migliaia di personaggi ne hanno goduto, divenendo successivamente Presidenti di Repubbliche, Ministri, insigni cultori : da Dante a Mazzini, Garibaldi, Pertini, solo per citarne alcuni, considerati “ in patria”nemici e condannati financo all’ergastolo e alla pena di morte. Alla fine degli anni ’70 , a centinaia i protagonisti del conflitto sociale trovarono rifugio in Europa, in esilio da leggi emergenziali, condanne sommarie e carceri speciali, che colpirono in Italia oltre 40.000 attivisti . Particolarmente in Francia , il Presidente Mitterand, rinnovando la peculiarità storica della “ Francia terra d’asilo”, si fece artefice di uneditto che garantiva a costoro lo “ status di rifugiati” , in quanto riconosceva la natura politica agli esiliati italiani e il loro abbandono della lotta armata.Tra questi Marina Petrella usufruiva dagli anni ’90 di un regolare “permesso di soggiorno” che le ha consentito di svolgere un’attività lavorativa a carattere sociale, di accudire alla prima figlia Elisa e di decidere di metterne al mondo un’altra, Emanuela, fiduciosa nell’avvenire e nella parola data. Invece, l’11 Settembre 2001 e la dottrina della “ guerra permanente”, hanno prodotto l’arroccamento della “ sicurezza “ a scapito dei diritti anche in Europa e in Francia. E’ noto a tutto il mondo, che in termini di giustizia il Governo Berlusconi ha svolto soprattutto un’attività tesa a cancellare i reati e i processi che lo vedevano coinvolto insieme al suo clan. Di converso il ministro di giustizia Castelli richiedeva l’estradizione dalla Francia di 12 rifugiati politici, tra cui Marina Petrella , reiterata dal ministro Mastella nel subentro del governo Prodi. Così che dall’agosto 2007 Marina Petrella (54 anni e 2 figlie) è in carcere in attesa dell’estradizione che dev’essere decisa dall’attuale presidenteSarkosy, incredula che un Paese con così antica tradizione di libertà possavenire meno alla parola data, per iscritto da un suo Presidente.Allo spirito di “libertè, egalitè, fraternitè” , al rispetto delle idee universali conquistate con il sangue patriota, fanno appello le migliaia difirme raccolte in Francia contro l’estradizione di Marina Petrella, a cui aggiungiamo le nostre ed insieme la proposta di una iniziativa di protesta, da tenersi sotto l’Ambasciata Francese a Roma il 27 febbraio , ore 17 p.zaFarnese, stante l’imminenza della decisione sull’estradizione.
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