Approvata nel 2015 dal governo di Mariano Rajoy, la legge, che regola le manifestazioni, è stata ampiamente criticata dall’opposizione come una delle più repressive d’Europa. Non a caso, già nel 2018 il Partito Socialista aveva cominciato a lavorare su un nuovo testo con i nazionalisti baschi del Pnv, tra i più strenui oppositori della misura. Entro la fine dell’anno la nuova versione della ley de seguridad ciudadana diventerà realtà e stravolgerà la sua forma iniziale.
Le modifiche – La norma del Partito popolare permetteva di mantenere sotto custodia cautelare un manifestante fino a sei ore, una possibilità che verrà ridotta a due, salvo casi eccezionali. Le perquisizioni saranno limitate per impedire che la persona venga denudata o denigrata dagli agenti, prima di essere riportata sul luogo dell’arresto una volta liberata, invece di essere lasciata nei commissariati, spesso lontana da casa. Proprio su questo punto i poliziotti sono intervenuti sostenendo che il passaggio li obbligherebbe a svolgere la funzione di “tassisti”.
La sicurezza del cittadino è la prima preoccupazione della nuova legge, che sta tenendo conto non solo delle proteste di Cadice ma anche degli ultimi incidenti. A febbraio, durante le proteste per l’arresto di Pablo Hasél – il rapper condannato a nove mesi per “esaltazione del terrorismo e ingiurie alla Corona” in alcuni tweet e canzoni – una ragazza ha perso l’occhio a Barcellona a causa di un proiettile di gomma. Per questo motivo, si specifica che le forze dell’ordine dovranno utilizzare i mezzi “meno lesivi” per evitare “lesioni irreparabili”. Dall’approvazione della nuova versione i cittadini potranno dimostrare più facilmente gli eventuali abusi perché la diffusione di video e immagini non sarà più limitata come prima, tranne nei casi in cui rappresenti un pericolo per gli agenti e le loro famiglie.
Tra le novità c’è anche la possibilità di organizzare manifestazioni non autorizzate, soprattutto quando si tratta di un fatto che ha una evidente “ripercussione sociale”, un altro punto fortemente criticato dalle forze dell’ordine, perché non gli darebbe il tempo di preparare i dispositivi di sicurezza.
Le proteste – Secondo El Paìs, questo mercoledì a Madrid sono scesi in piazza solo 200 agenti, ma la protesta si è diffusa in varie province del paese di fronte alle delegazioni del governo centrale. Circa 40 organizzazioni rappresentative hanno appoggiato le manifestazioni che culmineranno questo sabato nella capitale, dove si attende l’arrivo di vari autobus. Lo slogan comune è “No alla Spagna insicura”, con alcuni esponenti delle forze dell’ordine che si dicono preoccupati per la sicurezza delle loro famiglie e per la mancanza di tutele.
Queste rivendicazioni hanno offerto alla destra un’occasione per ricompattarsi. Il capo di Vox, Santiago Abascal, ha definito la nuova versione della legge “una misura di protezione per la delinquenza”, alimentando la paura che Podemos e Psoe possano sfruttarla per “incendiare le strade con totale impunità” quando perderanno le elezioni. Le parole di Pablo Casado, leader dei popolari, sono molto simili: “I poliziotti sono stati venduti ai delinquenti”, ha detto, dopo aver annunciato che Pp e Vox faranno ricorso al Tribunale Costituzionale.