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La rabbia di studenti e studentesse riempie di nuovo le piazze di tutta Italia

Gli studenti e le studentesse sono tornati in piazza per rivendicare un modello di scuola differente, pretendere l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro e la fine dell’aziendalizzazione della scuola.

Studenti e studentesse delle scuole superiori sono tornati a riempire le piazze nella giornata di oggi in oltre 40 città italiane. Nel terzo venerdì di proteste gli allievi dei licei chiedono a gran voce la revisione del modello di alternanza scuola lavoro, che a breve distanza dalla morte di Lorenzo Parelli ha visto cadere vittima anche il sedicenne Giuseppe Lenoci, sulla cui morte la Procura sta cercando di fare chiarezza. “Il modello della nostra scuola non va più bene: sono anni che il Ministero prende decisioni non nell’interesse degli studenti” denunciano a gran voce i giovani a Torino.

Scuole occupate, nuovi collettivi studenteschi, iniziative e prese di parola stanno continuando a crescere nelle ultime settimane. Mobilitazioni la cui profonda necessità è stata ulteriormente sollevata dall’assurda morte di Giuseppe mentre svolgeva il proprio stage a bordo di un furgone su cui non avrebbe dovuto essere.

Oggi cortei e presidi in oltre quaranta città, una decisa risposta al ministro Lamorgese che continua a tentare di criminalizzare le piazze.

A Torino sono già oltre cinquemila gli studenti e le studentesse che hanno riempito Piazza XVIII Dicembre. Il corteo è appena partito. Diversi gli striscioni delle numerosissime scuole occupate nelle ultime due settimane in città e provincia, slogan contro l’alternanza scuola-lavoro, la gestione della formazione durante la pandemia e la maturità del ministro Bianchi. Il corteo forza l’entrata della sede torinese di Confindustria, cariche contro gli studenti e le studentesse.

Camionette delle Forze dell’Ordine e cordoni di agenti in tenuta antisommossa hanno blindato il centro della città, impedendo ai manifestanti l’accesso ad alcune delle vie principali. Il corteo degli studenti, che voleva terminare la propria marcia di fronte alla sede del Rettorato di via Po, ha così dovuto deviare verso la sede dell’Università di Palazzo Nuovo, destinazione finale della manifestazione.

 

“Pensavano che ci saremmo arresi, che avremmo accettato ciò che ci veniva imposto senza battere ciglio: siamo qui per dimostrare che non è così” affermano alcuni degli studenti presenti al corteo. La perseveranza delle proteste e la lucidità delle rivendicazioni degli studenti sono chiare: resta da augurarsi che il Governo non continui a fare orecchie da mercante.

Un migliaio di studenti anche a Catania. Per Lorenzo e per Giuseppe contro alternanza, sfruttamento e repressione.

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A Pisa sono oltre un migliaio gli studenti scesi in piazza, dopo un breve intervento sotto il Comune sono partiti in corteo andando a toccare la sede dell’Inail, l’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro.

Questa mattina anche gli studenti delle scuole di Palermo sono tornati in piazza contro l’alternanza scuola-lavoro. Gli studenti sono partiti da piazza Verdi, per raggiungere piazza indipendenza, per incontrare l’assessore regionale alla formazione, Roberto Lagalla. Per loro la “Regione dovrebbe intervenire per far arrivare le rivendicazioni degli studenti siciliani al Miur”. Infine, gli studenti si rivolgono alla Regione per “annullare un accordo tra l’ufficio scolastico regionale e l’esercito per far svolgere le ore di alternanza scuola-lavoro dentro le caserme”.

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Bologna ha visto il concentramento del corteo in Piazza Aldrovandi. La manifestazione ha poi invaso i viali bloccando l’importante arteria di viabilità della città emiliana. Gli studenti e le studentesse hanno provato poi a dirigersi verso il palazzo del provveditorato. Una volta in prossimità del palazzo la polizia ha provato a distanziare il corteo, iniziando a spintonare lo striscione. Dopo intensi minuti di scontri il corteo ha riconquistato solidamente la strada di via Belle Arti, proseguendo vittorioso di aver ottenuto un incontro col provveditore da consolidare entro i prossimi giorni.

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A Napoli gli studenti e le studentesse dopo essere partiti in corteo sono passati sotto la questura per denunciare le violenze delle scorse settimane da parte delle forze dell’ordine e adesso si stanno dirigendo verso la sede della Confindustria partenopea.

Le dirette di Radio Onda d’Urto da alcune delle città in mobilitazione:

Da Roma Dario, nostro corrispondente dalla Capitale. Presenti in piazza, oltre agli studenti, diverse delegazioni di lavoratori con le loro vertenza, da quelli ex-Alitalia al movimento dei disoccupati napoletani”7 Novembre”. Ascolta o scarica

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Da Fermo, Mario Di Vito, corrispondente dalle Marche de Il Manifesto. Nella città marchigiana di cui era originario il sedicenne Giuseppe Lenoci, morto la scorsa settimana in un incidente stradale durante lo stage lavorativo, diverse centinaia di persone, sia studenti che lavoratori, sono scese in piazza. Ascolta o scarica

Reportage da InfoAut, L’Indipendente e Radio Onda d’Urto

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