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Guerra in Ucraina: Ancora blocchi ai corridoi umanitari mentre si stringe la morsa russa su Kiev

Nel quattordicesimo giorno di guerra in Ucraina si continuano a segnalare violazioni della tregua istituita per consentire l’evacuazione dei civili dalle città sotto assedio. Il consiglio comunale di Bucha, a nord di Kiev, ha accusato le forze russe di aver bloccato il corridoio concordato, violando di fatto il cessate il fuoco che era stato stabilito dalle 9 alle 21 locali. Un raid aereo russo avrebbe invece distrutto nel pomeriggio un ospedale con reparti maternità e pediatrici a Mariupol, città del sud-est sotto assedio da giorni. A riferirlo il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, mostrando in un video le immagini dei detriti. Secondo le autorità locali ucraine sono 17 i feriti a causa del raid, tra loro anche donne incinte e partorienti. Anche su Karkhiv, seconda città del paese, ci sarebbero stati nuovi bombardamenti.

“La Russia continua a tenere in ostaggio oltre 400.000 persone a Mariupol, blocca gli aiuti umanitari e l’evacuazione. Continuano i bombardamenti indiscriminati. Quasi 3.000 neonati mancano di medicine e cibo” ha denunciato il presidente ucraino Zelensky, rinnovando assieme a ministri e parlamentari  la richiesta alla Nato di istituire la no-fly zone, che però l’alleanza atlantica continua a negare perché significherebbe inevitabilmente dover ingaggiare lo scontro con aerei da guerra russi qualora la violassero. Il governo polacco, però, oggi ha offerto alcuni caccia Mig all’esercito ucraino che soffre in particolare lo svantaggio aereo rispetto alle forze militari russe.

Kiev può resistere soltanto “una settimana” se le forze di Mosca la circonderanno, ha detto oggi il sindaco della capitale ucraina, Vitalii Klitschko, sottolineando che le risorse della città possono bastare soltanto per sette giorni. Un caccia intercettore russo Sukhoi Su-27 si è invece schiantato su un edificio residenziale nel quartiere di Osokorky, sulle rive del fiume Dnipro a Kiev, dopo essere stato colpito dai militari ucraini. Il pilota sarebbe riuscito ad azionare il sedile di espulsione prima dello schianto, ma sarebbe comunque morto, secondo quanto riferisce l’esercito ucraino.

Da Kiev Claudio Locatelli, giornalista e reporter indipendente, smentisce però la notizia dell’abbattimento dell’aereo. La corrispondenza, mentre prosegue l’accerchiamento alla capitale da parte delle truppe russe, racconta che ad intensificarsi è anche la guerra di propaganda tra le parti  Ascolta o scarica

In mattinata erano invece tornate ad accendersi le preoccupazioni internazionali per la situazione delle centrali nucleari ucraine, in particolare per quella di Chernobyl. “L’interruzione di corrente – ha segnalato il ministro degli esteri di Kiev, Kuleba – causerà a breve il blocco dei sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare, rendendo imminenti la fuoriuscita di radiazioni. Entro 48 ore potrebbero esserci perdite radioattive”. Il ministro degli Esteri ucraino invita perciò la comunità internazionale a chiedere alla Russia di cessare il fuoco e consentire alle unità di riparare la rete elettrica che alimenta la centrale. “Nessun impatto critico sulla sicurezza” dall’interruzione di corrente a Chernobyl, assicura l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Proprio Kuleba dovrebbe incontrare il suo omologo russo Lavrov domani per i negoziati di più alto livello dallo scoppio della guerra ormai due settimane fa. La Russia vuole tenere colloqui con l’Ucraina “il prima possibile, dipende dalla volontà di Kiev”, ha confermato oggi il portavoce del Cremlino Peskov, il quale ha però aggiunto come condizione il fatto che Kiev deve riconoscere le Repubbliche di Donetsk e Lugansk come “Stati sovrani e indipendenti”.

Ministri degli Esteri in Turchia per incontro I ministri degli Esteri di Ucraina e Russia, Dmytro Kuleba e Sergej Viktorovič Lavrov, sono appena arrivati in Turchia, ad Antalya, per il primo incontro “ad alto livello” fra i due Paesi dall’inizio del conflitto. «Spero che l’incontro di oggi apra la strada a un cessate il fuoco permanente» ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. A mediare fra le parti sarà il ministro degli Esteri della Turchia, Mevlüt Cavusoglu.

Sul ruolo di Ankara e del presidente-sultano Erdogan abbiamo parlato con lo storico e geografo Achille Lodovisi Ascolta o scarica

“Gli Stati membri stanno lavorando a un pacchetto di sanzioni che include circa cento persone, a diversi livelli del Governo e della nomenclatura russa, e che spero vengano approvate prima della chiusura di questa sessione plenaria”. Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell intervenendo alla Plenaria del Parlamento europeo. Altri 160 nomi sono stati aggiunti alla black list Ue che prevede sanzioni contro chi si è reso responsabile o ha contribuito all’attacco contro l’Ucraina. Lo ha reso noto la Commissione Ue. Dal canto suo Mosca torna ad accusare gli Usa di aver avviato “una guerra commerciale” contro la Russia. La Cina invece accusa Usa e Nato di essere “responsabili della guerra” e critica la sospensione dell’import di gas negli Stati Uniti.

da Radio Onda d’Urto