Menu

Bologna: La scomparsa delle bancarelle nel mercato della montagnola

bologna mercato montagnola1

Come il comune di Bologna ha distrutto la parte migliore del mercato della montagnola (Piazzola)

Questo articolo ripercorre avvenimenti che si sono svolti mesi fa, ma che ci è sembrato doveroso riportare dato che non ci risulta che nessuno se ne sia occupato.

Il mercato della montagnola di Bologna è uno degli eventi settimanali distintivi della città. Un mercato autentico che con le sue bancarelle multiformi rappresenta per molte persone una boccata d’aria fresca al centro soffocato da multinazionali dello shopping, negozi vintage patinati e boutique inaccessibili a una grande fetta della popolazione della città.

Chi ha attraversato il mercato negli ultimi mesi si sarà accorto che  molte delle bancarelle più caratteristiche sono scomparse. Ci riferiamo ai  banchi del lato ovest  del parco della Montagnola, dove si trovavano la maggioranza di quelli dell’usato.

Abbiamo letto dal sito dell’ex assessore alla sicurezza Alberto Aitini le ragioni per aver diminuito da 340 a 290 il numero di bancarelle.

La prima motivazione sarebbe quella di migliorare la viabilità della zona,  “agevolando l’uscita dal parcheggio sotterraneo e l’accesso alle abitazioni dei residenti”,  di ridurre le code delle auto su via Irnerio e quindi anche l’inquinamento,

Ci risulta difficile da comprendere in che misura le bancarelle possano costituire un problema per il parcheggio o per i residenti considerando che l’uscita dal parcheggio sotterraneo è dalla parte opposta della piazza, che nella zona delle bancarelle eliminate non vi  sono residenti, e che – date le dimensioni del parco – si sarebbero potute benissimo spostare in qualunque altra zona.

Inoltre l’appello alla causa ecologica da parte di Aitini ci sembra davvero inopportuna e pretestuosa: in paragone al potenziale impatto ambientale dei colossali progetti proposti sotto la sua amministrazione ( si veda il passante di mezzo o i progetti per i prati di Caprara ), quello di 50 bancarelle di vestiti usati risulta chiaramente nullo. Anzi, le bancarelle della Montagnola rappresentano una delle poche opzioni rimaste ai cittadini bolognesi che vogliono acquistare indumenti usati a prezzi accessibili: una scelta chiaramente virtuosa anche dal punto di vista ecologico.

bologna mercato montagnola

In rosso la zona delle bancarelle che sono state eliminate, mentre in verde l’uscita dei parcheggi sotterranei.

La seconda motivazione di Aitini per questa rimozione apparentemente ingiustificata sarebbe legata all’immagine del mercato, inquinata da bancarelle con “standard inferiori”.  Già nel 2016, il sindaco Lepore (all’epoca assessore) anticipava, da vero visionario, di voler “riorganizzare i banchi tenendo conto del decoro”, essendo essi “il biglietto da visita della città per tutti coloro che arrivano dalla stazione”. Bancarelle troppo brutte all’occhio dei potenziali visitatori, abituati a standard estetici di un certo livello? Si punta insomma il dito contro i venditori più accessibili e popolari, rei di non offrire merce gradevole alla vista. Questa è chiaramente l’ennesima scelta volta a rendere Bologna una città vetrina a misura di turista e ostile ai cittadini meno agiati.

L’articolo dell’ex assessore si conclude con toni entusiastici per l’inaugurazione del nuovo mercato (nuovo?),  spendendosi in ringraziamenti vari per l’enorme lavoro svolto tramite i “tanti incontri” con gli ambulanti e le associazioni di categoria.

Parlando con qualche venditore non ci risulta che vi siano stati tutti questi incontri, anzi, sappiamo ci sono state anche varie proteste in passato.
Non capiamo veramente come si possa festeggiare “un nuovo mercato” per aver tolto 50 bancarelle.

La morale di questa storia è l’ennesima dimostrazione della vuotezza umana di queste amministrazioni, le politiche di “Sinistra” della città di Bologna sono sempre più grottesche e inseguono la chimera del decoro che pare essere nient’altro che lo specchio della freddezza sociale.

Dimenticavo, certo e non ultimo l’ex assessore scrive dal sito che sarà aggiunta “un’area alimentare, che apriremo presto”. E ci mancherebbe! Anche qui qualche buona bancarella più decorosa per il cibo.

Viva la città del cibo! A Bologna affogheremo tutte in un grandissimo tagliere di mortadella.