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Soldi spicci e razzismo istituzionale, benvenuti nell’accoglienza senza solidarietà

Qui non si tratta più di una sparata dei soliti Salvini e Meloni a caccia di consenso tra gli istinti più bassi dell’umanità.

Qui oramai siamo al razzismo istituzionale, europeo e anche italiano: anche l’Italia si è adeguata alla decisione del Consiglio Ue. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il Dpcm sulla protezione temporanea e l’assistenza per i profughi provenienti dall’Ucraina che – a partire dal 4 marzo 2022 – potranno beneficiare della protezione temporanea di un anno (prorogabile di sei mesi più sei, per un massimo di un altro anno).

Questo permesso di soggiorno – previsto solo e soltanto per gli sfollati dall’Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022 – consente l’accesso all’assistenza sanitaria, al mercato del lavoro, allo studio. Si prevede anche l’erogazione di 300 euro mensili di contributo per ciascun rifugiato, erogati per massimo 3 mesi. Centocinquanta euro per i minori. L’ordinanza è già stata firmata dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

Quello a cui stiamo assistendo è probabilmente il più grande esodo di massa dalla Seconda Guerra Mondiale: sono già oltre quattro milioni gli ucraini costretti a scappare dalle bombe. E chi scappa dalle bombe va accolto sempre, così come chi scappa dalla fame o da una vita che non è vita.

Non è quindi questo il punto. Il primo fondamento del razzismo istituzionale sta proprio nell’accusare chi gli si oppone di benaltrismo. Non è benaltrismo sostenere che i diritti o sono per tutte e tutti o non sono. È una trappola, ed è sempre difficile evitare le trappole quando hanno il supporto mediatico martellante. Un po’ come dire che quando il dito indica il capitalismo criminale, l’europeo ne guarda solo una porzione.

La gestione di questa ennesima “emergenza” ha smascherato una volta per tutte le vere intenzioni dell’Unione europea (Italia inclusa). Assistere impassibili e passivi alla morte e alla disperazione di milioni di persone, con il sorriso triste di chi fa quello che può. Tipico della peggiore classe politica colonialista.

Da anni l’Italia e l’Unione smantellano il sistema di accoglienza mentre piano piano trasformano in reato la solidarietà. E mentre foraggiano il business della detenzione.

Quale alternativa abbiano previsto, a questo punto, è evidente: soldi spicci e razzismo istituzionale, benvenuti nell’accoglienza senza solidarietà.

Tiziana Barillà