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Varese, nazisti in Padania sognavano la secessione

47 perquisizioni tra gli aderenti a un partitino hitleriano che da tre anni si presenta nei piccoli comuni lombardi.
La guerra è guerra, in un conflitto è normale che la gente muoia. I morti ebrei sono presunti, i campi di sterminio sono diventati tali solo dopo il 1948. Hanno stancato con questa mania di protagonismo…». Pierluigi Pagliughi ne parlava pubblicamente e si presentava alle elezioni con la sigla Nsab-Mlns (Nationalsozialistische arbeiter bewegung – Movimento nazionalista socialista dei lavoratori). Nazisti in Padania. Lo stralcio di riportato nel leed fa parte di un’intervista rilasciata al sito varesenews, da un albergatore di Castano Primo, nel milanese, portavoce del movimento e consigliere comunale a Nosate, a mezza strada tra Milano e Varese. E’ la digos di quest’utima città ad aver coordinato, all’alba di ieri, il blitz in 47 abitazioni di personaggi legati alla sigla nata ufficialmente nel 2002 dopo tre anni di gestazione e che, con i suoi 200 iscritti dichiarati, ha corso in una ventina di consultazioni elettorali senza trovare quasi mai ostacoli – nonostante un’interrogazione parlamentare – nelle commissioni elettorali.
Eccezione quella di Gallarate che ha stoppato, per questioni di timbri, la lista nazista alle comunali di Inarzo. La strategia del Mlns era quella di infiltrarsi – con lo slogan della creazione di una provincia etnica dell’Insubria (gli insubri erano una popolazione italica di ceppo celtico insediata tra Varese, Novara, Lecco) – nei municipi più piccoli, sette tra i 100 e i 700 abitanti, dove una manciata di voti è sufficiente per avere un seggio. In tutto hanno incassato 287 voti, 23 dei quali a Belgirate, in provincia di Verbania, che hanno fruttato loro 4 consiglieri. Flop, invece, nell’unico comune del varesotto, Duno dove non hanno preso un voto. Ma nel varesotto, scelto da Priebke per le vacanze estive, si diffonde l’uso di salutare il 25 aprile – è accaduto a Venegono nel 2006 – con svastiche sui muri. Il blitz ha coinvolto 47 persone, una ventina solo in provincia di Varese, ritenuti parte di un circuito europeo. Tutti indagati, in base all’articolo 3 della legge del 1975 che vieta attività discriminatorie e razziste e la costituzione di organizzazioni votate a questi fini. I promotori rischiano una pena che può arrivare fino a 6 anni di carcere. Gli agenti hanno cercato e trovato materiale propagandistico (definito 1interessante» dal procuratore varesino Maurizio Grigo) in case private e in un centro di aggregazione di destra, noto per i concerti di nazi rock, a Busto Arsizio, Comunità Giovanile, finanziato da molti anni dal comune. Impegnati anche reparti di Milano, Roma, Rieti, Novara, Vercelli e Piacenza – 150 agenti in tutto tra digos e repartoprevenzione crimine. Lombardia e il Lazio sono gli epicentri di una attività febbrile di gruppuscoli nazifascisti fatta di aggressioni a frequentatori di centri sociali, gay, migranti, raid contro simboli della resistenza, scritte oltraggiose antisemite. Il catalogo è stato ripetuamente fornito dalle reti antifasciste (l’ultima volta in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Renato Biagetti) mentre, diverse amministrazioni comunali – Roma e Milano in particolare – non hanno trovato nulla da ridire nella continua apertura di sedi, spesso camuffate da pub, spesso in strutture concesse dai comuni, riferibili ad un’area composita di sigle che vanno da settori di destra sociale ancora legata ad An fino a personaggi come quelli del partitello nazista insubre. «Anche a sinistra esiste una sottovalutazione che si traduce in un’insana tolleranza», avverte il consigliere regionale lombardo del Prc Luciano Muhlbauer – se l’inchiesta di Varese dovesse rimanere un fatto isolato, difficilmente riuscirà a incidere su un preoccupante fenomeno in rapida crescita». E’ in questa escalation, secondo Muhlbauer che deve essere iscritto l’assedio di esponenti di Forza nuova, protetti dalle forze dell’ordine, a una famiglia rom ospite nel Pavese, a Pieve Porto Morone. Inni al fuhrer che hanno fatto il giro d’Italia sui Tg. «I neofascisti – alleati di Berlusconi nella Cd – non faticano a trovare comprensione o complicità in settori della destra istituzionale». E’ ancora il quotidiano on line, varesenews, a raccontare il festeggiamento del compleanno di Hitler, lo scorso 23 aprile a Baguggiate, sul Lago di Varese in una struttura dove solo una settimana prima si beveva birra e si mangiava salsiccia alla festa della Lega in un locale gestito dal capogruppo di An a Busto Arsizio, perquisito anche lui e che ha ammesso di conoscere i nazisti insubri, ma di trovarli, tutto sommato, normali. Le telecamere della polizia avrebbero filmato dando il via all’inchiesta che spazierebbe anche nel mondo dei cosiddetti centri sociali neri, in realtè veri e propri fortini invalicabili e supersorvegliati, come i romani Casa Pound e Casa Italia. «Ci eravamo molto incuriositi a leggere il programma del Partito nazionalsocialista dei lavoratori – ha detto ieri il capo della procura di Varese Grigo convinto di trovarsi di fronte a un circuito più sofisticato di quello dei naziskin con la parecipazione di figure storiche di quell’ambiente. Per ora non sarebbero spuntati nomi notissimi e sembra essere di fronte a un gruppo originale formato da personaggi senza retroterra di rilievo. Gente, tra l’altro, che avrebbe anche raccolto fondi per detenuti – per loro figure mitiche – legati allo stragismo e all’eversione nera come Concutelli.