Menu

G8 Genova: Il Blu notte di Lucarelli scatena la Cdl. Unione verso l’inchiesta monocamerale

Giovedì l’ufficio di presidenza della prima commissione di Montecitorio potrebbe incardinare il testo Bressa
A sei anni di distanza, quando ancora brucia il ricordo e i fatti sono lontani dall’essere chiari, e la cronaca fornisce indizi sempre più preoccupanti (come la recente pubblicazione delle conversazioni telefoniche sulla linea del 113 nella notte della mattanza alla Diaz), irrompe sulla tv pubblica una puntata del “Blu notte” di Carlo Lucarelli sul G8 di Genova nel 2001. L’omicidio di Carlo Giuliani, i pestaggi e le cariche delle forze dell’ordine, gli oscuri avvenimenti in “salsa cilena” nella caserma di Bolzaneto, la “macelleria” Diaz vengono rientrano dunque a pieno titolo nella serie dei “Misteri italiani” di RaiTre. E’ sufficiente per far partire il fuoco di fila della Casa delle Libertà contro la tv di stato che fa «informazione di regime» (Gasparri di An). Salerno, deputato che ha seguito Storace in fuga da Alleanza Nazionale nel movimento “La Destra”, annuncia addirittura un esposto contro RaiTre. Forza Italia grida alla«ennesima operazione di fantapolitica», alla «deriva comunista», ad una Rai che «serve solo la sinistra radicale». D’Alia dell’Udc ne approfitta per annunciare il «voto contrario» del suo partito alla istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti del G8, all’esame della commissione Affari Costituzionali della Camera.C’è da pensare che forse il documentario di Lucarelli, andato in onda domenica sera, sia piombato nella scena politica in una giornata poco adatta, che vede la Cdl nera di rabbia per la rimozione del “fido” Angelo Maria Petroni dal consiglio di amministrazione della Rai. Ma di sicuro c’è della sincerità nella difesa accorata della destra per le forze dell’ordine in servizio a Genova sei anni fa. Accorata e anche un po’ imbarazzante, visto che nel documentario messo sotto accusa sono proprio esponenti dei sindacati di polizia a chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul G8. Si può fare a meno delle polemiche di destra, dunque, e andare a dare uno sguardo al clima di maggioranza in Commissione Affari Costituzionali, che giovedì prossimo riunisce il proprio ufficio di presidenza per la probabile calendarizzazione del testo di Claudio Bressa (Ulivo), istitutivo della commissione di inchiesta sul G8 del 2001. Sembrerebbe che gli attacchi dell’opposizione non abbiano contaminato quelle forze dell’Unione che di solito si dimostrano “sensibili” a certi modi di fare di destra. L’impressione si rafforza se addirittura dall’Italia dei Valori fanno sapere di non aver ancora deciso di votare no sul testo Bressa, «anche se è noto che non siamo entusiasti di una commissione d’inchiesta che rischia di sovrapporsi al lavoro della magistratura», dice Costantin, rappresentante dell’Idv nella prima commissione di Montecitorio. Ferma restando l’incognita Udeur e le riserve di qualche diessino, si sarebbe in dirittura d’arrivo per l’istituzione di una commissione monocamerale (non bicamerale, dopo l’accordo raggiunto prima dell’estate, per evitare l’ostacolo rappresentato dalla maggioranza risicata al Senato), composta da trenta deputati, della durata di dieci mesi (più due per la relazione finale al Parlamento) e con il potere di lavorare senza che le si possa opporre il segreto di Stato. E’ fiduciosa la deputata del Prc in commissione Affari Costituzionali Graziella Mascia: «Il testo Bressa è un buon punto di mediazione tra le varie proposte in campo». «Se venisse approvato sarei soddisfatto», dice Marco Boato, componente della prima commissione, che, alla luce della sua esperienza nella commissione d’inchiesta sulla tragedia del Cermis, è ottimista anche sui tempi di durata previsti dal testo Bressa: «Se c’è l’impegno di tutti, ce la possiamo fare in un anno». Maurizio Turco per la Rosa nel Pugno annuncia la presentazione di un emendamento «affinchè la commissione sul G8 indaghi anche sul 17 marzo 2001, giorno delle manifestazioni contro il Global Forum a Napoli: ci sono analogie, vogliamo sapere perchè a Napoli e poi a Genova alcuni deputati erano presenti nelle caserme di polizia. Si sono inseriti nella catena di comando?».Napoli, 17 marzo 2001, governo di centrosinistra, mattanza anche in quel caso, in piazza e alla caserma Raniero. Difficile che l’istituenda commissione arrivi a indagare anche lì e in ogni caso «è meglio fare gioco di squadra – suggerisce Boato – e portare a casa il risultato sul G8». Che sembra a portata di mano, ma mai sottovalutare i “venti contrari” che spirano in maggioranza.