Il 19 giugno il parlamento ucraino ( da ricordare che il 20 marzo il presidente Zelensky ha messo fuori legge tutti i partiti politici di sinistra e di opposizione) ha approvato una legge che vieta la diffusione di musica russa prodotta dopo il 1991 nei media e negli spazi pubblici. La misura vieta inoltre l’esecuzione pubblica di musica creata «da chi sostiene la guerra russa», ovvero dai bielorussi e dai separatisti del Donbass oltre che in tutti i territori occupati. Un’altra legge impone lo stesso divieto sui libri: è vietato importarne dalla Russia e stampare quelli scritti da cittadini russi a meno che non rinuncino alla propria cittadinanza per acquisire quella ucraina.
Fonti governative hanno precisato che le restrizioni saranno revocate quando Kiev rientrerà in possesso dei suoi territori e la «l’aggressione russa contro l’Ucraina sarà terminata».
Intanto continuano gli scontri nel resto del Paese, sugli oblast di Odessa e Mykolayiv a metà giornata sono stati lanciati 14 missili ma al momento non ci sono notizie di vittime. Il capo della polizia dell’oblast di Kharkiv, Volodymyr Tymoshko, ha dichiarato che le forze russe hanno attaccato nella notte alcuni villaggi della regione, distruggendo infrastrutture civili e ferendo tre bambini nella comunità di Ivanivka. Sempre a Kharkiv, nelle ultime 24 ore la Russia ha continuato a bombardare pesantemente il capoluogo regionale e nel quartiere di Kholodnohirsky 8 civili sono rimasti feriti mentre un uomo di 74 anni è stato ferito dall’esplosione di una mina.
In Donbass fonti russe hanno dato la notizia, poi confermata dagli ucraini, della conquista del villaggio di Metolkino, a sud-est della città. A Myrna Dolyna e Bila Gora, invece, gli ucraini sono riusciti a tenere le posizioni. A Kherson, secondo il Comando operativo ucraino “Sud”, due soldati russi sono stati uccisi e un terzo ferito in un agguato presso un bar sul lungomare.