Extinction Rebellion monta uno striscione al palazzo della Regione: «Benvenuti nella crisi climatica. Siccità, è solo l’inizio». Sul posto, sono arrivate le forze dell’ordine che hanno sequestrato lo striscione e denunciato 30 attivisti. 5 fogli di via
di Mauro Ravarino
La lotta per il clima a Torino è iniziata all’alba. Due attiviste di Extinction Rebellion, ieri mattina, hanno appoggiato al muro del Palazzo della Regione Piemonte una scala lunga dieci metri e, imbragate, sono salite fino al balcone che si affaccia in piazza Castello. Scavalcata la ringhiera, hanno appeso un grande striscione rosso, solcato da righe scure a rappresentare la terra arida e spaccata, con scritto «Benvenuti nella crisi climatica. Siccità, è solo l’inizio». Si sono, poi, incatenate alla ringhiera. «Sono qui – ha detto una delle due attiviste, Delfina – perché la giunta regionale in questi anni ha ripetutamente denigrato la comunità scientifica e i suoi cittadini. La giunta Cirio si attivi per adottare misure preventive e sistemiche per contrastarla rapidamente».
Sul posto, sono presto arrivate le forze dell’ordine che hanno sequestrato lo striscione e denunciato oltre 25 presenti. «Anche chi dava semplicemente volantini, per invasione di terreni o edifici aggravata e per manifestazione non preavvisata». Cinque fogli di via ad altrettanti manifestanti. «Ce n’era bisogno? Fa già caldissimo, proviamo a stemperare il clima di tensione», dichiarano il capogruppo in Regione di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi e la capogruppo di Sinistra Ecologista in comune Alice Ravinale, criticando il pugno duro della questura.
L’azione di disobbedienza civile di Extinction Rebellion arriva nel giorno in cui a Torino è iniziato il secondo meeting europeo di Fridyas For Future, in contemporanea al Climate Social Camp, il campeggio che al parco Colletta si è riempito di tende e che, fino al 29 luglio, ospiterà conferenze, laboratori e proiezioni su temi collegati alla crisi climatica. Vi partecipano mille attivisti da tutta Europa, insieme a una delegazione di attiviste provenienti da tutto il mondo. Per «motivi logistici», non ci sarà Greta Thunberg che era attesa al raduno; si collegherà comunque a distanza. Tanti i temi in ballo: giustizia climatica, autodeterminazione dei popoli, pratiche di decolonizzazione. «Il nostro intento – spiegano gli organizzatori dell’evento – è di dare la stessa rilevanza alle esigenze e alle voci delle persone da tutti i Paesi. Non siamo tutti sulla stessa barca, siamo sullo stesso mare in tempesta».
Questa estate bollente, sicuramente una delle più calde della storia, è prova diretta dei cambiamenti climatici. Ieri, il caldo è stato ancora soffocante da Torino a Catania, con massime superiori a 35°. Da oggi, temporali e aria meno calda dovrebbero portare a un abbassamento delle temperature e a una riduzione dell’afa al Nord. Non verrà risolta la crisi idrica che in Pianura padana resta gravissima. Estati più lunghe e siccitose sono le condizioni ideali per gli incendi. In Italia, c’è stato un +170% di incendi nel 2022 rispetto alla media, spinti da un mese di luglio bollente e senza precipitazioni che ha favorito la corsa del fuoco lungo boschi e campagne di tutta la penisola con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo.
Il valore emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Effis, in riferimento agli incendi dalla Maremma toscana al Carso friulano, dal Lazio alla Puglia, dalla Basilicata alla Sicilia fino alla pineta Ramazzotti di Ravenna in Emilia Romagna. «Sono stati favoriti – dice Coldiretti dalle alte temperature oltre i 40°, dalla siccità in un anno con precipitazioni praticamente dimezzate e dalla mano criminale dell’uomo. Ci vorranno almeno 15 anni per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine».
da il manifesto
Il collegamento telefonico di Radio Onda D’Urto con con Delfina, incatenata sul Palazzo della Regione. Ascolta o scarica
Il comunicato di Extinction Rebellion
TORINO: DENUNCE E FOGLI DI VIA PER GLI ATTIVISTI DI EXTINCTION REBELLION
Torino, 25.07.2022 – Quasi 30 denunce e 5 fogli di via da dalla città: questo l’esito della giornata di azioni di Extinction Rebellion, nel primo giorno del Climate Social Camp. Due attiviste si erano incatenate al palazzo della Regione, ma quasi tutti gli attivisti colpiti erano in Piazza Castello solo per dare volantini o per fare foto.
Questa mattina, due attiviste di Extinction Rebellion, poco dopo l’alba si sono arrampicate e incatenate al balcone della Regione Piemonte, per sottolineare, ancora una volta, l’inadeguatezza della maggioranza politica che governa la Regione, di fronte alla ormai evidente e drammatica crisi climatica.
Raggiunte dagli agenti della Digos e funzionari della Questura hanno subito comunicato la propria disponibilità ad aprire i lucchetti solamente di fronte a una dichiarazione pubblica del presidente Cirio e dell’assessore Marnati sulla relazione tra crisi climatica e siccità e sull’inadeguatezza delle politiche finora perseguite dalla Giunta regionale. Le forze dell’ordine hanno sequestrato lo striscione, la cassa e il microfono impedendo così agli attivisti di poter comunicare alla cittadinanza le ragioni della loro protesta. Tutti i presenti in piazza, una trentina, anche chi stava semplicemente distribuendo volantini, sono stati successivamente denunciati per Invasione di terreni o edifici (Art. 633 e 639 bis c.p.) e per Manifestazione non preavvisata (Art. 18 TULPS). Come se non bastasse, dopo qualche ora, le Forze dell’Ordine hanno iniziato a notificare fogli di via fino a due anni, per ordine del Questore di Torino, sia ad attivisti arrivati in città per il Climate Social Camp, che a persone che vivono e studiano a Torino da anni.
Nel giorno di apertura del Meeting europeo di Fridays for Future, durante lo svolgimento di una manifestazione per il clima assolutamente nonviolenta di Extinction Rebellion, la risposta della Questura è stata la notifica immediata di denunce e provvedimenti restrittivi della libertà personale. Questo in una settimana in cui centinaia di attivisti sono giunti in città da tutta Europa, per discutere e confrontarsi, ma anche per dimostrare pacificamente il proprio dissenso.
Per questo domani, 26 luglio alle 13, il Climate Social Camp lancia una conferenza stampa alla Parco della Colletta per discutere su ciò che è successo oggi in città.
Extinction Rebellion