Il carcere serve solo a ingenerare odio, brama di godimenti e nefasta leggerezza. Succhia la linfa vitale dall’uomo, snerva la sua anima, la infiacchisce, la intimidisce e poi presenta una mummia moralmente inaridita e inebetita, come modello di ravvedimento e pentimento. (F.D. Dostoevskij)
Sono sedici anni su ventuno che sono sottoposto al regime/circuito AS1 (ex E.I.V.).
Contro questo regime ho vinto anche un ricorso alla Corte europea, (Musumeci contro Italia, ricordo n. 33695/6069) ma certi funzionari con la malvagia e truffaldina intelligenza che li distingue, con la circolare (3619/6069) del 21 aprile del 2009, hanno cambiato il nome al circuito/regime E.I.V. con quello AS1, lasciando per il resto le cose come stavano.
Questa estate ho subito un trasferimento a causa della rottamazione della sezione AS1 del carcere di Spoleto, interrompendo un trattamento positivo di recupero sociale, didattico e lavorativo.
Trasferimento ordinato dai funzionari del DAP che hanno assegnato e trasferito i detenuti in carceri lontani violando la legge (“Nel disporre i trasferimenti deve essere favorito il criterio di destinare i soggetti in istituti prossimi alla residenza della famiglia” art. 42 O.P.), il regolamento di esecuzione (“Nei trasferimenti per motivi diversi da quelli di giustizia o di sicurezza si tiene conto delle richieste espresse dai detenuti e dagli internati in ordine alla destinazione”. “Sono evitati in quanto possibile i trasferimenti ad altri istituti dei detenuti ed internati impegnati nei corsi, anche se destinati da esigenze di sovraffollamento, e qualunque intervento che possa interrompere la partecipazione a tale attività” artt. 83 R.E. E 42 R.E.).
Appena sono arrivato in questo carcere di Padova, mi sono iscritto all’Università di Padova al Corso di laurea in Filosofia (numero matricola 1057100) e sono stato inserito alla Redazione di Ristretti Orizzonti dell’Istituto.
Nel giornale la Nuova Sardegna del 18 ottobre 2012 testualmente si legge:
–(…) Sono gli AS3 (alta sorveglianza) coloro che dovrebbero invece occupare le celle che si stanno aprendo nell’isola: 150 a Tempo-Nucnis, 350 a Sassari-Bancali (con due sezioni AS2 e con reparto AS1), 180 posti a Massama (AS2 e 3) e 650 a Uta (AS1, AS2, e AS3) (…)”.
Prendendo per buona l’apertura di queste due nuove sezioni AS1 in Sardegna da riempire di carne umana, e delle voci di corridoio della chiusura della sezione AS1 di Padova e sapendo che i funzionari del DAP non rispettano la Costituzione, la legge, i principi e i regolamenti interni e sovranazionali, questa volta dico no, parola di uomo ombra, a qualsiasi trasferimento fuorilegge.
Faccio anche presente a quei funzionari del DAP che non rispettano la legge che io stesso ho chiesto la revoca della liberazione anticipata al Tribunale di Sorveglianza di Perugia (ordinanza del 6/09/2012) che mi è stata concessa, perché si tratta di una concessione inutile in quanto mi trovo in espiazione di pena per reati ostativi all’ottenimento di qualsiasi beneficio penitenziario.
E, quindi, considerando che ho l’ergastolo ostativo e che devo morire in carcere ho il vantaggio di non essere ricattabile e posso permettermi il lusso di ribellarmi e di difendermi da quei funzionari del DAP che non rispettano la legge.
Lo giuro, questa volta mi opporrò, con resistenza passiva con fermate ai passaggi, nei corridoi e nei locali, dove sarò spostato durante la vita quotidiana nell’istituto.
E non posso che vincere perché non ho più nulla da perdere.
Carmelo Musumeci.
Carcere di Padova 2012
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