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Saluzzo, 18 novembre 2012

Ciao Mario,
finalmente mi sono deciso di scriverti anch’io due righe, anche perchè te l’avevo promesso. Quindi eccomi qua! Spero che questo mio scritto ti venga a trovare bene con al salute, unitamente alla tua cara famiglia.
Di me posso dirti che tra gli alti e bassi riesco a difendermi abbastanza bene con la salute; poi cosa vuoi sono anch’io alla terza gioventù, e come si sa gli anni quando sono troppi, pesano un po’ a tutti he! (scherzo)
devo subito ringraziarti per l’impegno che hai verso di noi, i tuoi libri ci sono molto utili, e non importa se non sono quelli richiesti, anzi a questo proposito, voglio che non diventi matto per cercare quello che noi ti indichiamo, tu manda quello che ti è possibile OK?
Mi dici che per Windows 7 stai studiando per recuperare qualcosa da Internet, stai persino impegnando tuo figlio che da come apprende è già un genio dell’informatica. Va bene! A me farebbe piacere, non tanto a Frandina che lui con il computer non ha ancora molta dimestichezza e quindi diciamo che il manuale richiesto interessa molto a me.
Ma sempre senza diventar matti OK.
Il mondo informatico un po’ mi affascina e mi faccio anche un po’ trascinare dalla curiosità. Ho fatto anche dei corsi formativi, ma qui dentro non servono a niente, noi non abbiamo la possibilità di andare su Internet, e tanto meno ci lasciano usare i programmi che vorremmo.
Io ho un po’ di programmi depositati al casellario, e non ti dico che guerre che faccio per poterli avere, ma senza esiti positivi, anche se si tratta di programmi lecitissimi.
Come ti ho detto, il nostro computer è una scatola chiusa, che funziona solo con se stesso. Ma a loro questo non interessa. Io prima ero nel carcere di Opera (MI). Ero lì da ben 10 anni, avevo il mio computer e tutti i miei programmi ma nella vita si sa, che sta bene uno finchè lo vuole l’altro.
E arrivato il nuovo direttore mi ha complicato la vita gratuitamente. Poiché avendo avuto bisogno di assistenza sul mio computer ho dovuto per via di forza mandarlo fuori. Lui ha preso la palla in balzo, voleva farmi modificare il computer facendomi chiudere le porte USB. Voleva togliermi dei pezzi, trincerandosi dietro una nuova circolare, che si era inventato lui.
Io non potevo accettare quel sopruso, anche perchè il computer l’avevo acquistato dentro quel carcere di Opera, al quale era tutto nella regolarità, e non ero solo io ad avere quel tipo di computer, altri detenuti usavano l’identico computer come il mio.
Lui cos’ha fatto? Al rientro del mio computer, dalla riparazione, me l’ha fatto mettere al magazzino e non me l’ha più dato. Naturalmente io ho dato inizio alle mie proteste, quali scioperi della fame etc… in modo del tutto pacifico. E lui per tutta risposta mi ha fatto trasferire in questo carcere, scusa la parola, “di mer…”. la storia poi non è finita, anche in questo carcere non mi hanno voluto più dare il mio computer, mi hanno costretto a comprarne un altro, e così anche in questo carcere sono in guerra con il direttore, che fino ad oggi si sta togliendo i capriccetti, come i bambini all’asilo. Anche se a dire il vero, il dubbio mi sorge, a volte penso che si sia sentito con quello di Opera, e naturlament eil resto viene da sé.
Io sono in contatto con persone di Opera, dove ancora oggi, a distanza di due anni, del mio avvenuto trasferimento nulla è cambiato per gli altri computer che sono in uso a tanti altri detenuti. Quindi quella circolare cui faceva riferimento il direttore, era valida solo per me? Sta di fatto che oltre ad avermi fatto tribolare, per il computer, mi ha mandato qui lontano di casa, dove non sto facendo neanche più colloqui. Sono da 21 anni in carcere, in continuità. Il resto si può capire da solo. Ma ti aggiungo che sono ergastolano, e vorrei davvero tanto avere la possibilità di potermi fare la galera in santa pace, fino ad oggi, con la carcerazione scontata prima, ho già scontato 30 anni, so che forse ci morirò qui dentro, cosa vogliono di più oltre alla mia vita? Sono molto arrabbiato. Mi ero anch’io rivolto al garante dei detenuti della Lombardia. Ma è come se mi fossi rivolto ad un muro. Non si è neanche degnato di rispondermi.
Nelle prossime lettere approfondiremo il discorso, fatti venire qualche idea, magari mi indirizzi sulla strada giusta per poter risolvere qualcosa, ad esempio pensi che il Garante del Lazio che è di tua conoscenza può fare qualcosa, se mi ci rivolgo? Fammi sapere OK.
Ho letto di volata il libro che ha mandato “Monologo del secondino”. E’ stato molto interessante. Certo per me non sono novità le sporcacciate di cui si parla nel contenuto del libro. L’esperienza di 30 anni di galera, me ne ha fatte vedere molti di più di quello che lì si dice. Io personalmente ho fatto 6 giorni in coma per le bastonate che mi hanno dato questi signori, sempre gratuitamente. Perchè io la penso ancora peggiore del signore che si firma “Eremita”. E so quanto davvero ha ragione. Comunque il libro lo farò girare prima tra di noi. Poi alla fine glielo metto sul tavolo del “Secondino” in un momento che lui è girato. Così sarà lui poi a farlo girare tra i suoi colleghi, almeno sanno chi sono. Non ti pare?
Per quanto riguarda il tuo amico Stanganelli non è con noi nella stessa sezione, quindi se non ti abbiamo ricambiato i saluti è perché non l’abbiamo visto, ma se si presenterà l’occasione, che a volte può capitare, gli daremo i tuoi saluti OK?
Adesso ti devo proprio lasciare, sono davvero contento di essere stato un po’ con te, anche se solo con lo scritto. Nell’attesa di tue notizie, ti mando un caloroso e fraterno abbraccio, con stima e sincera amicizia.
Francesco Palamia
P.S. Un saluto per tuo figlio e la tua famiglia. Di qua ti saluta tanto Frandina (che ti scriverà) E tutti i prigionieri