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Processo NoTav: chiesta condanna per Perino

È stata chiesta dalla procura di Torino la condanna a un mese di reclusione per Alberto Perino, l’agitatore carismatico dei «No Tav». Il leader del movimento di protesta, assieme a altre nove persone, era stato processato in tribunale per invasione di terreni.

VOLEVA OSTACOLARE I LAVORI. Era il 12 gennaio quando Perino con un folto gruppo di dissidenti aveva tentato di ostacolare i sondaggi preliminari per la creazione dell’Alta velocità, che avrebbero dovuto essere eseguiti nei pressi di Susa (località Traduerivi).

DISPOSTI TRE MESI PER UN ALTRO DISSIDENTE. La stessa pena di 30 giorni di carcere, chiesta per il sobillatore «No Tav», è stata proposta per tutti gli altri imputati a eccezione di uno dei leader del centro sociale torinese Askatasuna, per il quale sono stati proposti tre mesi.
AL PROCESSO PARLANO I DIFENSORI DELL’IMPUTATO. Il processo a Perino e agli altri manifestanti è stato riaperto la mattina del 27 novembre con le arringhe dei loro difensori. L’avvocato Danilo Ghia, facendo riferimento all’iter amministrativo che doveva portare all’esecuzione dei sondaggi, ha detto che «opporsi a un atto illegittimo è un dovere civile». Altri legali hanno parlato di «lotta gandhiana».