Nuova aggressione e carneficina contro il popolo palestinese. E’ di 13 morti il bilancio, parziale, degli attacchi israeliani nella notte di lunedì 8 maggio contro la striscia di Gaza. Si tratta di quattro donne, quattro bambini, e cinque uomini, tra i quali 3 militanti della Jihad Islamica. Il tredicesimo è un medico con cittadinanza russa.
Lo ha fatto sapere il ministero della sanità della Striscia che parla di almeno 20 feriti. L’esercito israeliano sostiene di aver effettuato operazioni mirate contro i tre comandanti delle Brigate al-Quds, il braccio armato del movimento della Jihad islamica. “Un crimine atroce commesso dall’occupazione israeliana” ha commentato il ministero degli esteri dell’Anp che ha quindi chiesto alla Comunità internazionale “un intervento urgente per fermare l’aggressione contro il popolo palestinese” sottolineando a necessità di “un accordo politico negoziato” per il conflitto.
Le autorità di Gaza hanno ordinato la chiusura di tutti gli istituti scolastici, banche e uffici pubblici della striscia. Lo stato di allerta è stato elevato anche lungo le coste di Gaza nel timore di nuovi attacchi israeliani. In città si avverte un clima di forte tensione, mentre la popolazione teme che siano imminenti giorni di combattimenti.
Da stamane inoltre tutti valichi fra la Striscia ed Israele sono tenuti chiusi, per decisione sia di Israele sia di Hamas. Ai membri delle varie fazioni armate è stato ordinato di tenersi in stato di massima allerta.
La corrispondenza con Radio Onda dìUrto del giornalista del manifesto e direttore di pagine esteri Michele Giorgio Ascoltati o scarica
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