L’azienda Giochi Preziosi, leader nella distribuzione di giochi in Italia che “probabilmente di marketing se ne intende e comprende la linea verso la quale i nostri governi spingono la scuola” l’ha presa forse un po’ troppo sul serio, lanciando una linea di prodotti per la scuola realizzata in collaborazione con l’Esercito
di Andrea Guerrizio
Sono passati già quasi cinquant’anni da quando Edoardo Bennato nell’album I buoni e i cattivi incideva la splendida In fila per tre e cantava:
“Sei già abbastanza grande, sei già abbastanza forte: ora farò di te un vero uomo! T’insegnerò a sparare, t’insegnerò l’onore, t’insegnerò ad ammazzare i cattivi. E sempre in fila per tre, marciate tutti con me e ricordatevi i libri di storia: noi siamo i buoni perciò abbiamo sempre ragione, andiamo dritti verso la gloria…”.
L’azienda Giochi Preziosi, leader nella distribuzione di giochi in Italia che – come nota Michele Lucivero dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole – “probabilmente di marketing se ne intende e comprende la linea verso la quale i nostri governi spingono la scuola” l’ha presa forse un po’ troppo sul serio, lanciando una linea di prodotti per la scuola realizzata in collaborazione con l’Esercito, attraverso una campagna pubblicitaria che utilizza slogan che definire di dubbio gusto per un prodotto scolastico è troppo poco: “Tutti sull’attenti!”, gli zaini “per sentirsi sempre in missione!”.
È una questione di cultura e di linguaggi. Smilitarizzare in primo luogo il linguaggio è fondamentale perché il linguaggio che utilizziamo definisce il mondo che vediamo e viviamo, il come e il dove ci collochiamo. Altrettanto fondamentale è smilitarizzare i nostri costumi, demitizzare la sicurezza come elemento garantito dalla paura dell’altro e non invece dalla relazione e dalla contaminazione. La scuola è il luogo dell’educazione, dello sguardo al futuro, dell’immaginazione e del sogno da costruire.
Viviamo tempi nei quali ci si nasconde dietro al gridare “attente al lupo!” (tralasciando il discorso sul povero lupo associato ad azioni che son solo umane e non animalesche) per non preoccuparsi di come far crescere uomini che conoscano il rispetto della vita: questo squallido spot pubblicitario purtroppo è semplicemente in linea con la subcultura dominante.
Accogliamo allora e rilanciamo l’appello dell’Osservatorio chiedendo “ai genitori di aiutarci a contrastare la militarizzazione delle scuole opponendole una cultura di pace, di solidarietà e di rispetto per l’altr*, magari anche evitando di acquistare per i propri figli e le proprie figlie materiale scolastico con riferimenti militari”.
da Comune-Info
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