Il 2 ottobre ha preso il via dalla base di Gioia del Colle (Bari) il “Tiger Meet 2023” della NATO, un “confronto-esercitazione” tra le forze aeree dei paesi membri dell’Alleanza Atlantica.
di Antonio Mazzeo
I war games “ludici” stanno interessando – con un insostenibile impatto ambientale e sulla sicurezza delle popolazioni – i cieli delle regioni del Sud Italia (Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia) e i mar Tirreno, Ionio e Adriatico.
A “Tiger Meet 2023” partecipano una settantina di caccia e una decina di elicotteri di 13 paesi della NATO ed extraNATO (oltre all’Aeronautica Militare italiana, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Svizzera, Turchia, Ungheria e USA).
In “gara” anche i cacciabombardieri di quarta e quinta generazione in grado di tarsportare armi nucleari (F-16 ed F-35). Impiegato anche un velivolo radar Boeing 3-A Awacs con insegne NATO normalmente schierato nella base di Trapani-Birgi.
Le operazioni – secondo il Comando NATO – serviranno a “perfezionare l’interoperabilità degli assetti in missioni di difesa e interdizione aerea, di supporto a truppe a terra (Close Air Support – CAS) o di ricerca e recupero di personale in ambiente ostile (Personnel Recovery – PR)”.
“Tiger Meet” si concluderà il 13 ottobre.
Osservatorio Repressione è un sito indipendente totalmente autofinanziato. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000 e darci una mano a diffondere il nostro lavoro ad un pubblico più vasto e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram