Dopo un mese in prigione senza accuse, dopo i domiciliari a Betlemme, Israele riconsegna i documenti al ricercatore italo-palestinese. Ancora ignote le accuse e le ragioni dell’arresto
di Lidia Ginestra Giuffrida da il manifesto
Khaled El Qaisi, il ricercatore italo-palestinese residente a Roma e arrestato dalle autorità israeliane senza nessuna accusa lo scorso agosto, ha riavuto i documenti e adesso si trova in Giordania in attesa di rientrare in Italia. Era in vacanza in Palestina con la moglie Francesca Antinucci e il figlio di soli 4 anni, una vacanza programmata da tempo per ufficializzare il matrimonio e far conoscere la famiglia del padre al bambino, quando è stato arrestato.
IL 31 AGOSTO El Qaisi stava accompagnando la moglie e il figlio al valico di Allenby attraverso il quale sarebbero passati in Giordania per poi tornare in Italia. Lui doveva rimanere ancora qualche giorno in Palestina per ultimare i documenti del matrimonio e la registrazione del figlio all’anagrafe. Così non è stato: durante i controlli alla frontiera Khaled El Qaisi è stato improvvisamente ammanettato e portato via senza spiegazioni.
Non si è mai saputo nulla sui motivi dell’arresto che ancora oggi, dopo la sua scarcerazione e la restituzione dei documenti, restano oscuri. Il primo ottobre, a un mese dal suo arresto, El Qaisi è stato liberato ed è rimasto dieci giorni agli arresti domiciliari a casa di un parente a Betlemme che si era proposto come garante.
Sarebbe dovuto rimanere ai domiciliari fino all’8 ottobre, ma dopo l’attacco di Hamas e l’inizio dei bombardamenti israeliani su Gaza, con il conseguente intensificarsi delle tensioni anche in Cisgiordania, il ricercatore è rimasto bloccato a Betlemme.
SOLO l’11 ottobre è tornato a casa della madre e del fratello, nella stessa città, ma ancora senza documenti e quindi senza possibilità di spostarsi. Ieri gli è stato finalmente restituito il passaporto, nessuna comunicazione sul motivo né dell’arresto né del trattenimento dei documenti. La moglie, Francesca Antinucci, ha detto che non è ancora a conoscenza dei dettagli del rilascio, sa solo che entro oggi pomeriggio il marito dovrebbe rientrare in Italia.
Ad aspettarlo, insieme alla moglie e al figlio, anche tutta la comunità studentesca dell’Università La Sapienza di Roma in cui El Qaisi studia lingue e civiltà orientali, oltre gli amici e i colleghi del Centro documentazione palestinese, da lui stesso fondato.
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