Gaza: prosegue il genocidio. Oltre 24.000 le vittime. 8.000 i dispersi. 61.000 i feriti
Continuano i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Altre 132 vittime palestinesi nelle ultime 24 ore, almeno 252 i feriti. I raid delle forze di occupazione in questo lunedì 15 gennaio 2024 si concentrano ancora su Khan Younis, nel sud, dove i bombardamenti aerei e di artiglieria accompagnano i tentativi di proseguire con l’invasione via terra. In 100 giorni di attacchi senza sosta, l’esercito israeliano ha ucciso ufficialmente più di 24.100 palestinesi, con 60mila feriti. Purtroppo si tratta di un numero sottostimato, dal momento che 8.000 persone sono disperse sotto le macerie cui è ridotta la Striscia da nord a sud.
Per l’ong indipendente EuroMed Monitor, il conteggio delle vittime è drammaticamente più alto: 31497 palestinesi morti, tra cui 12.345 bambine-i, 113 giornalisti, 295 operatori sanitari,167 esponenti della Protezione civile. 1milione e 955mila gli sfollati.
In Israele intanto monta ancora la protesta dei familiari delle vittime contro il governo Netanyahu dopo un video diffuso nelle scorse ore dai canali di Hamas, nel quale 3 ostaggi israeliani – dalla Striscia – chiedono lo stop ai bombardamenti. 1 morto e 17 feriti in una serie di attacchi palestinesi, si registrano nel pomeriggio a Raanana, 20 km a nord di Tel Aviv. 2 i palestinesi arrestati, mentre Hamas in una nota parla dell’”operazione del commando a Raanana” come “naturale risposta ai massacri dell’occupazione ealla sua continua aggressione contro il nostro popolo palestinese”.
Il governo Usa, fedele alleato di Israele, torna a chiedere a Tel Aviv di ridimensionare la sua offensiva militare, che per una fetta sempre più larga dell’opinione pubblica mondiale si configura più come genocidio, definizione discussa la scorsa settimana nelle aule della Corte Internazionale dell’Aia dopo la denuncia da parte del Sudafrica.
Sull’importanza di questo processo Radio Onda d’Urto ha sentito Giacomo Marchetti, della redazione di Contropiano.Ascolta o scarica
Intanto le violenza israeliane non conoscono tregua nemmeno nella Cisgiordania occupata. Le forze di occupazione stanotte hanno effettuato un raid all’Università nazionale An-Najah di Nablus. I militari di Tel Aviv hanno preso d’assalto l’ateneo arrestando 25 studenti palestinesi, colpevoli di organizzare un sit-in di protesta contro l’occupazione e contro i bombardamenti su Gaza. Citato da Al Jazeera, il rettore dell’ateneo ha affermato che tutte le comunicazioni erano state interrotte dentro e intorno al campus, e che tutti gli studenti presenti hanno ricevuto un messaggio di testo dalle forze israeliane che diceva loro di “arrendersi subito”. Raid israeliani di massa hanno poi riguardato Hebron e la vicina città di Dura, con i civili usati come scudi umani per consentire ai soldati di avanzare tra le case e altri civili uccisi, in strada, dai cecchini. 2 i morti palestinesi negli attacchi israeliani.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Dario Fichera, di Ya Basta Edi bese, rientrato ieri in Italia dalla Cisgiordania. Ascolta o scarica
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