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Roma, 27 febbraio 1969: Contestazione contro la visita di Nixon. Muore Domenico Congedo

Sabato 27 febbraio 1969 Roma è blindata per la visita ufficiale di Richard Nixon. Si annuncia una dura contestazione antimperialista contro il presidente degli Stati Uniti, paese in quegli anni impegnato nella guerra in Vietnam.

Il clima in città è rovente. Nei mesi precedenti il movimento studentesco ha occupato varie facoltà, per protestare contro il progetto di riforma universitaria presentato dal ministro democristiano della Pubblica istruzione Fiorentino Sullo, mentre si sono acuite le azioni squadriste della destra, con assalti a sedi e luoghi di riferimento della sinistra, scuole e facoltà occupate, attacchi vandalici contro lapidi commemorative di martiri antifascisti.

Il pomeriggio del 27 febbraio, piccoli raggruppamenti e cortei antimperialisti si formano in vari punti della città. Gli studenti del movimento tentano di uscire dall’ateneo occupato, ma sono bloccati da polizia e carabinieri, per impedire che si uniscano al corteo indetto dal Comitato per la pace, formato dalle principali organizzazioni della sinistra ufficiale, in partenza da piazza della Repubblica, con alla testa parlamentari del Pci e del Psiup. I manifestanti sono più volte costretti dalle forze di polizia a cambiare percorso. Fermati di nuovo nei pressi dell’ambasciata statunitense, si dirigono verso largo Chigi. Le prime violente cariche partono sotto la redazione del quotidiano di destra «Il Tempo», dalla cui redazione i giornalisti provocano il corteo facendo il saluto romano. I manifestanti rispondono con il lancio di sassi e sampietrini. Nel centro di Roma le barricate, gli scontri con  la celere e i carabinieri, si protraggono per ore.

Nel frattempo i gruppi neofascisti agiscono indisturbati. Il primo assalto è contro una sede del partito radicale, che espone uno striscione contro la visita di Nixon. Verso sera, gli squadristi attaccano il Magistero occupato, lanciando sassi e razzi contro l’edificio e dando fuoco alla porta d’ingresso. La polizia presente non interviene. I pochi occupanti rimasti a presidiare l’edificio, mentre gli altri studenti partecipavano al corteo, si rifugiano ai piani superiori, barricandosi accostando un armadio di metallo contro la porta. Domenico Congedo, ventiquattro anni, studente di Lingue e Letterature straniere, si arrampica sul cornicione di una finestra del terzo piano, alla ricerca di una via d’uscita per tutti. Il marmo cede e il giovane pugliese, da poco trasferitosi a Roma, di simpatie anarchiche e militante del movimento studentesco, si schianta sul selciato.

Trasportato con ritardo in ospedale, muore nella notte al Policlinico Umberto I.

Nixon annulla la conferenza stampa indetta per la sera. Il giorno successivo proseguono manifestazioni e scontri. Mentre in Parlamento infuriano le polemiche, striscioni, bandiere rosse e nere nella città universitaria ancora occupata, ricordano Domenico, condannando la connivenza tra le forze di polizia e gli squadristi, denunciata anche nell’editoriale del giornale «Paese Sera»: […] alla città universitaria è stato tutto un assalto durissimo, intimidatorio, puramente gratuito […] Per una logica concatenazione degli eventi, a fianco della polizia, sono apparsi gruppetti di fascisti. Sono stati loro a cercare l’incidente in via 24 maggio contro la sede del partito radicale per via dello striscione anti-Nixon… Una pattuglia di poliziotti sulle loro «jeeps» sibilanti è venuta provocatoriamente, stupidamente, senza un motivo qualsiasi a sfilare davanti alla sede del nostro giornale… li abbiamo visti coi nostri occhi questi agenti salutare con il braccio levato alla fascista, rivolgerci gesti di minaccia con i loro bastoni».

Ai funerali, che si svolgono il 3 marzo a Galatina, in Puglia, dove risiedeva il giovane Mimmo, come era chiamato da familiari e amici, partecipano moltissime persone. Mille, secondo il questore, quasi tremila secondo il corrispondente della «Gazzetta del Mezzogiorno». Nonostante interrogazioni parlamentari e testimoni, la morte viene archiviata come incidente. (scheda a cura di Paola Staccioli)