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Spari della guardia costiera libica contro mare Jonio

Una motovedetta della cosiddetta guardia costiera libica è intervenuta violentemente nel tardo pomeriggio di giovedì 4 aprile mentre la Mare Jonio, nave di Mediterranea Saving Humans salpata nelle ore scorse da Siracusa per la 16esima missione in mare, stava soccorrendo un’imbarcazione in pericolo in acque internazionali.

I miliziani libici – denuncia Mediterranea Saving Humans hanno sparato colpi d’arma da fuoco in acqua e in aria, creando il panico e provocando la caduta in acqua di diverse persone. chiediamo che il Governo italiano intervenga subito per fermare i comportamenti violenti, pericolosi e criminali della cosiddetta guardia costiera libica”.

L’imbarcazione era salpata mercoledì sera dal porto di Siracusa, dirigendosi verso il Mediterraneo centrale per la sua sedicesima missione di monitoraggio e soccorso in mare. Pochi giorni fa si era conclusa la Missione 15 con lo sbarco a Pozzallo di 113 naufraghi soccorsi nella notte tra il 23 e il 24 marzo in due distinte operazioni dall’unica nave della Flotta Civile battente bandiera italiana, a cui si aggiungono le 59 persone portate in salvo con la Guardia Costiera italiana.
Il capomissione a bordo Denny Castiglione, poche ore prima dell’intervento dei libici, aveva quasi “fiutato” il pericolo, sottolineando che “la zona Sar libica, dove ci stiamo dirigendo, è la zona di mare dove avvengono, per decisione politica dei governi italiani ed europei, le violazioni dei diritti umani che da inizio anno hanno causato numerosi naufragi e quasi 400 vittime, senza contare le persone disperse e i ‘naufragi-fantasma’ di cui non sappiamo nulla”.

Le milizie libiche – aveva sottolineato Castiglione – pagate fior di milioni, hanno il compito di catturare e deportare chi tenta di fuggire dai lager: dall’inizio dell’anno sono state 3.791 le donne, uomini e bambini respinti in questo modo verso la Libia, che non è un porto sicuro“. Il ritorno in acqua della Mare Jonio era stato annunciato un mese fa da Luca Casarini, a Ragusa, a margine del processo che lo vede imputato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina insieme ad altri 5 membri del team di Mediterranea. L’11 settembre 2020 la Mare Jonio aveva sbarcato a Pozzallo 27 migranti prelevati dalla petroliera Maersk Etienne, ferma in rada a Malta da 38 giorni. Un’operazione umanitaria, secondo Casarini. Un’azione eseguita per profitto, secondo i pm.

L’intervista a  Radio Onda d’Urto di Luca Casarini, di Mediterranea Saving Humans . Ascolta o scarica

 

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