Sono almeno 120 i palestinesi uccisi dalle forze israeliane a Gaza nelle ultime 48 ore – il totale è 37.551 dal 7 ottobre – in una accelerazione di attacchi militari israeliani soprattutto nel sud della Striscia, in particolare a Rafah.
Il numero dei palestinesi uccisi ieri dalle cannonate sparate su una tendopoli a Mawasi, una zona agricola vicina alla costa meridionale di Gaza, è salito a 22 (45 i feriti) . Israele nega di aver sparato i colpi su Mawasi, i palestinesi respingono questa versione. Le autorità locali di Gaza parlano di proiettili di grosso calibro sparati da uno o più carri armati sulle tende. E hanno diffuso un video che mostra un mezzo corazzato che apre il fuoco da una zona vicina.
Anche la Croce Rossa internazionale denuncia con forza l’accaduto, parla di cannonate che, tra l’altro, hanno danneggiato il suo quartier generale a Mawasi. “La protezione dei civili è un obbligo previsto dalle Convenzioni di Ginevra”, ha scritto su X l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell. “Tutte le parti in conflitto sono vincolate ad essa. Il Comitato internazionale della Croce Rossa deve essere in grado di svolgere in sicurezza tutti i suoi compiti”, ha aggiunto.
A sud le forze israeliane stanno completando l’accerchiamento di Rafah dove i combattenti di Hamas e altre fazioni armate si oppongono con agguati, colpi di mortaio e lanci di razzi anticarro all’avanzata di carri armati e soldati. Testimoni riferiscono di combattimenti e bombardamenti aerei sempre più intensi.
La Mezzaluna Rossa riporta 42 morti a Shate, uno degli otto campi profughi a Gaza city, e Tuffah. A Zaytun, almeno 7 palestinesi sono stati uccisi, secondo fonti locali, quando l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su gruppi di sfollati che cercavano di rientrare nelle loro case. Secondo i media israeliani l’attacco su Shate era finalizzato all’uccisione di Raad Saad, un alto dirigente di Hamas.
Situazione esplosiva anche in Cisgiordania. Questa mattina un colono israeliano è stato ucciso a Qalqilia, dove ieri un’unità speciale dell’esercito aveva colpito a morte due giovani palestinesi.
Intanto è sempre stato di allerta sul confine tra Libano e Israele. Gli Stati uniti hanno fatto sapere che aiuteranno lo Stato ebraico in caso di una guerra totale con il movimento sciita libanese Hezbollah. (da Pagine Esteri)
Osservatorio Repressione è una Aps-Ets totalmente autofinanziata. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000
News, aggiornamenti e approfondimenti sul canale telegram e canale WhatsApp