Migliaia di palestinesi sono tornati oggi tra le rovine di Khan Younis a sud di Gaza, dopo che le forze israeliane hanno terminato una devastante incursione nella città durata una settimana finalizzata, afferma Tel Aviv, a impedire ad Hamas di riorganizzarsi. Ma le vittime principali dell’attacco sono stati i civili palestinesi.
I soccorritori hanno raccolto questa mattina numerosi cadaveri nelle strade della zona di battaglia abbandonata, trasportandoli poi agli obitori avvolti in tappeti su automobili e carretti trainati da asini. L’ufficio stampa di Gaza sostiene che il raid israeliano nelle aree orientali di Khan Younis ha ucciso 255 palestinesi. Più di 300 i feriti. Altre 30 persone risultano disperse. L’esercito israeliano invece dice di aver ucciso più di 150 combattenti palestinesi.
Migliaia di sfollati sono tornati a Khan Younis a piedi e con carretti. Molti hanno trovato le loro case danneggiate o distrutte. Più di 300 abitazioni case sono state centrate dalle cannonate e dai raid aerei israeliani, 30 delle quali erano abitate quando sono state colpite. Le ruspe israeliane hanno raso al suolo il cimitero di Bani Suhaila, alla periferia orientale di Khan Younis, che è stata il fulcro del raid, nonché case e strade nelle vicinanze.
Con la fine dell’assalto di Khan Younis, Israele ha ordinato a migliaia di persone di lasciare le proprie case ad al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale, e ha lanciato attacchi in apparente preparazione di un nuovo raid. Una bomba sganciata da un aereo israeliano a Nuseirat ha ucciso 10 palestinesi. Un altro attacco ha ucciso quattro palestinesi ad al Bureij.
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