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I fabbricanti di impunità

Rapporto annuale sulle esportazioni di armi italiane in Egitto nel 2023

EgyptWide for Human Rights ha pubblicato oggi il suo rapporto annuale sulle esportazioni di armi italiane in Egitto per l’anno 2023, i cui dati sono stati resi noti dal governo italiano agli inizi di quest’anno.

Nel 2023, i produttori italiani hanno ottenuto 7 nuove licenze per l’esportazione di armi in Egitto, per un valore complessivo di oltre 37 milioni di euro. Nonostante la significativa contrazione del volume delle vendite – che ha portato l’Egitto a scendere all’ottava posizione a livello globale per l’importazione di sistemi di difesa italiani – questo dato non è indicativo di una tendenza alla diminuzione della cooperazione bilaterale nel settore della produzione bellica, ma piuttosto segue un cambiamento di priorità nella strategia dell’industria della difesa.

La nostra ricerca ha riscontrato una proliferazione di partenariati industriali tra l’Egitto e i produttori di armi italiani ed europei, che il Paese sta sfruttando per raggiungere l‘autosufficienza nella produzione di armi e diventare esso stesso un esportatore nella regione MENA e nel continente africano.

I sistemi di difesa che l’Italia ha autorizzato per l’esportazione nel 2023 includono armi ad anima liscia con calibro inferiore a 20 mm, altre armi da fuoco e armi automatiche con un calibro di 12,7 mm (ML001), munizioni (ML003), bombe, siluri, razzi, missili e altri dispositivi e cariche esplosive (ML004), software (ML021) e, in particolare, tecnologie relative allo sviluppo, alla produzione o all’uso di attrezzature militari (ML022).

Nel luglio 2024, il Parlamento italiano ha votato contro una risoluzione che chiedeva di sospendere l’esportazione di SALW in Egitto alla luce del rischio del loro utilizzo in gravi violazioni dei diritti umani, sulla base delle prove contenute nel nostro rapporto “Made in Italy per Reprimere in Egitto”, perché giudicata “non in linea con l’approccio tradizionale dell’Italia e dell’UE alle relazioni con l’Egitto”.

I risultati del nostro rapporto confermano la necessità di sospendere tutte le forniture di armi, linee e tecnologie di produzione all’Egitto, alla luce della disastrosa situazione dei diritti umani del Paese e dell’insostenibilità economica di tali investimenti nel settore della difesa.

Nutriamo ragionevoli preoccupazioni per le potenziali ripercussioni sui diritti umani, sulla pace e sulla sicurezza nella regione MENA e nel continente africano dell’aspirazione dell’Egitto a diventare un centro regionale per la produzione di sistemi di difesa, aspirazione che, come mostra il nostro rapporto, sta ricevendo il pieno sostegno delle industrie belliche europee e italiane.

Il rapporto completo è disponibile in arabo, italiano e inglese.

 

 

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