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Nuovi aiuti militari UE all’Egitto

Aiuti militari Ue all’Egitto: incrementare la sicurezza o l’oppressione?

di EgyptWide
“Il 5 novembre 2024, l’ l’European Peace Facility (EPF)ha annunciato l’adozione di un provvedimento da parte del Consiglio UE (con Decisione CFSP 2024/2843) per la concessione di un pacchetto di assistenza da 20 milioni di euro alle Forze Armate Egiziane (FAE).

Il contributo è destinato a coprire “forniture e servizi anche di addestramento”, su richiesta delle stesse FAE, pur specificando che i materiali acquistabili per mezzo del finanziamento saranno solo quelli classificati come “non letali”, tra cui veicoli corazzati leggeri e droni (UAV) di classe I, radar mobili di terra per attività di pattugliamento, e dispositivi per l’aumento della visibilità notturna (Art.1(3)) nell’arco dei prossimi 36 mesi.

La Decisione CFSP 2024/2843 fa esplicitamente riferimento a operazioni di sicurezza vicino al confine libico-egiziano, un territorio situato sulla rotta migratoria che attraverso l’Egitto arriva in Libia. Lo stesso territorio è stato teatro di orrendi massacri di civili nel corso dell’Operazione SIRLI, quando le forze armate egiziane si sono servite di intelligence francese per identificare “contrabbandieri”- molti/e dei quali sono risultati essere civili coinvolti nell’economia informale- nel deserto occidentale e ucciderle per mezzo di bombardamenti, un crimine sanzionato dal diritto umanitario per il quale nessuno ad oggi è stato portato davanti alla giustizia. Niente garantisce che il pacchetto da 20 milioni di euro appena annunciato non verrà utilizzato per nuove “operazioni SIRLI”.

Riteniamo potenzialmente problematica anche la classificazione di alcuni materiali descritti nel pacchetto di assistenza come “non letali“, poiché l’uso di dispositivi di identificazione e sorveglianza da parte di un apparato statale che opera al di fuori di ogni criterio di legalità e proporzionalità alimenta la repressione interna ed espone civili e dissidenti a gravi violazioni dei diritti umani. Anche per quanto concerne i veicoli leggeri di terra, esiste una documentazione sull’uso di blindati in gravi episodi di repressione di proteste pacifiche, tra cui ricordiamo il massacro di Maspero, che dimostra la fallacia della distinzione tra armi letali e non-letali.”

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