Più che ‘chi ha scagliato la prima pietra’ bisognerebbe chiedersi…”chi ha iniziato: polizia con le armi o manifestanti con le pietre?”.
Il 27 giugno 2011 all’alba le forze di polizia irrompono in massa a Chiomonte per sgomberare la Libera Repubblica della Maddalena.
Arrivano in centinaia da tre fronti, uno è quello della Centrale Idroelettrica di Via dell’Avanà. C’è una ruspa che deve abbattere il cancello trascinandolo via con le catene.
Tantissimi gli agenti dei reparti mobili.
Fino a quel momento al cancello c’è concitazione, ma non un solo lancio di pietra o di oggetti in direzione degli agenti.
Ad un certo punto l’attenzione delle ff.oo., viene attirata da alcune persone nel prato sottostante. Anche in quel momento non c’è stata una sola pietra lanciata dai manifestanti come si vede bene dalle immagini e dai video.
Cosa succede dopo ve lo spiega la sequenza fotografica.
Dunque il 27 giugno 2011 la polizia spara con il lanciagranate addosso alle persone che stanno a pochi metri di distanza nel prato, e prima che ci sia stato qualunque lancio di pietre o oggetti da parte dei manifestanti.
Pochi istanti dopo lo sparo, si vede partire una pietra in direzione degli agenti che hanno sparato.
La sequenza di foto che vedete sopra è estratta dal video di Lunanuova, minuto da 1’09 a 1’10( osservare bene dal minuto 1’09’ alla fine cioè al 1’19)
Video che è stato prodotto dalla difesa degli imputati No Tav all’udienza dell’11 marzo 2014 al maxi processo che si svolge nell’Aula Bunker del Carcere Le Vallette a Torino.
E allora qualche commento.
Ad esempio, sarebbe interessante capire come mai i video della polizia scientifica degli operatori presenti in quel punto (si vedono nelle immagini), non riprendano lo sparo.
E poi. I PM del pool che sostengono l’accusa contro i No Tav hanno prodotto agli atti di questo processo decine di ore di video tratti dalle fonti più disparate: DIGOS, polizia scientifica, privati, giornali, siti internet, blog.
Ma guarda caso non hanno prodotto questo, che era su internet come tantissimi altri che invece hanno scelto. Perché non lo hanno prodotto? Non l’hanno fatto perchè non hanno ricevuto la segnalazione dagli investigatori della polizia, oppure i PM lo hanno scartato di loro iniziativa? E se si, perché?
Magari perché metteva in contraddizione la versione dei fatti data dalla polizia nel processo? Tutti i testi dell’accusa sentiti nelle interminabili udienze in aula bunker hanno dichiarato sempre la stessa cosa: hanno iniziato i manifestanti, ci tiravano ‘di tutto’, prima sono partite le pietre e poi sono partiti i lanci di lacrimogeni.
Questo video, per la zona della Centrale Idroelettrica, smentisce tutto, perché comunica ai tre giudici del processo che contro i manifestanti si è sparato con i lanciagranate, a freddo, prima ancora che partisse una singola pietra. Dato di fatto mai emerso in decine di testimonianze e mesi di udienze. Qualcuno ne terrà conto?
Mentre il processo prosegue, è il caso di ricordare che sparare granate metalliche dritte addosso alle persone è un atto estremamente pericoloso, un uso proibito, certamente illegittimo delle armi per il quale numerose persone nel mondo sono morte e moltissime altre sono rimaste gravemente danneggiate e deturpate. Ci torneremo presto con un dossier completo, ma per il momento vi basti ricordare questi dati:
Gittata della granata metallica: 400 metri.
Velocità della granata metallica all’uscita dal fucile: 270 km/h (75 metri al secondo).
da notav.info