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Livorno: La celere carica a freddo presidio di protesta

Oggi a Livorno abbiamo assistito a un evento mai visto finora e ne siamo testimoni oculari. Una carica a freddo del reparto celere della polizia in pieno centro cittadino. Una carica ordinata da colui che guidava il reparto con odio e provocazione umiliando la digos di Livorno complice impotente di un nugolo di esaltati.


Ma partiamo dall’inizio. Oggi pomeriggio alle 17.30 era previsto un presidio di protesta per le cariche di ieri sera in occasione delle proteste per la visita di Bersani.

Una cinquantina di persone si sono ritrovate in piazza Grande e si sono avviate verso piazza del Municipio. Lì si sono fermate sulla piazzola davanti al municipio. Improvvisamente dalla zona della Banca d’Italia si è schierato un reparto celere pronto a intervenire. Il gruppo di manifestanti si è poi spostato in piazza Grande davanti al Duomo, sempre senza intralciare il traffico, per spiegare ai passanti col megafono cosa era successo la sera prima. Infine un piccolo corteo è partito da piazza Grande per spostarsi in piazza Cavour percorrendo la zona a traffico limitato di via Cairoli. Un corteo pacifico e comunicativo come fatti in passato a decine.

Arrivati in paizza Cavour, nella zona pedonale, sono stati fatti gli ultimi interventi al megafono. Improvvisamente sono arrivate 3 camionette della polizia e si sono schierate davanti ai manifestanti sotto la statua di Cavour. Una cosa incomprensibile visto che il presidio era in zona pedonale e si stava sciogliendo. Davanti al reparto si è schierato il comandante che con fare minaccioso e provocatorio ha intimato lo scioglimento del presidio. Mancavano i 3 squilli di tromba e sembrava di aver fatto un salto nell’Italia del 1800.

Sono passati circa 5 minuti di tensione palpabile in cui un manifestante ribadiva al megafono la natura pacifica e informativa della protesta e invitava tutti alla calma, oltre a chiedere ai passanti di fermarsi a vedere cosa stava succedendo. Nel frattempo, infatti, si era creato un anello di curiosi che assistevano alla scena.

Improvvisamente è partita una carica che ha colto di sorpresa i manifestanti che erano a mani nude e anche i curiosi che stavano assistendo alla scena. Un paio di minuti di cariche feroci con numerosi feriti, fra cui la più grave una donna che stava urlando “vergogna” ai poliziotti. Colpita violentemente al volto da una manganellata è stata portata via in una maschera di sangue da un’ambulanza. Il marito si è allora scagliato contro i poliziotti e solo la digos è riuscito a fermarlo. Feriti anche numerosi ragazzi e ragazze che stavano guardando cosa stava succedendo.

Nel frattempo centinaia di ragazzi e di passanti si sono fermati in piazza Cavour a urlare il loro sdegno in faccia al reparto celere. Sono seguiti alcuni minuti di scontri quando la polizia si è ricompattata in mezzo alla piazza.

Un episodio gravissimo che deve vedere una risposta immediata.

Domani è stato convocato un presidio ore 17 in piazza Cavour. Un presidio che non deve essere proprietà di nessuno ma deve essere una risposta dell’orgoglio della città contro una repressione cieca e contro la prepotenza poliziesca. Ma ancora di più è importante esserci per rivendicare l’agibilità politica in questa città. Un episodio che affossa definitivamente il concetto di democrazia e diritto al dissenso in questa città.

La crisi si fa sempre più dura. Ed è giunto il momento di far vedere che a Livorno non può passare il primo esaltato a dettare legge. Facciamo vedere chi eravamo e chi saremo. Domani è la giornata di tutti. E prima o poi di questa situazione dovrà risponderne anche il primo partito di questa città


Comments ( 1 )

  • Anonymous

    Livorno città di persone dal cuore forte e generoso per troppo tempo divisa dalle ideologie a favore dei potenti.
    E’ tempo che le brave genti capiscano che la libertà è un bene comune e in questi tempi critici colgano l’occasione di unirsi per difendere i loro diritti.