Cariche sugli operai Ast, la Digos “sequestra” i filmati
- novembre 06, 2014
- in lotte sociali, malapolizia
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Un governo anticostituzionale si vede da certi dettagli. Il ministro dell’interno, Angelino Alfano, ha la faccia di presentarsi in Parlamento per rispondere che “non si sente smentito” da un video che mostra un funzionario della questura di Roma ordinare il “caricate” mentre gli operai dell’Ast di terni – con in testa dirigenti Fiom e Cgil, mica black bloc – imboccavano via Curtatone, a Roma per dirigersi verso il ministero del Lavoro; in direzione diametralmente opposta alla Stazione Termini (in quel caso la carica. secondo il ministro e non solo lui, sarebbe stata chissà perché “legittima”). Quindi in direzione opposta anche alle parole del ministro.
Non pago della smentita televisiva alla sua relazione istituzionale, ha dato ordine alla Digos di “farsi consegnare” – che suona meglio di “sequestrare”, anche se significa la stessa cosa – tutti i filmati a disposizione delle varie tv nazionali e no. A cominciare ovviamente da quello di Gazebo, la trasmissione di RaiTre, in cui dinamica e sonoro non lasciano dubbi a nessuno. Meno che ad Alfano e ai poliziotti.
La “consegna” deve avvenire con “urgenza” e riguarda anche altre trasmissioni Rai, Mediaset, La7 e Sky, che avevano girato autonomamente o raccolto i video effettuati da sindacalisti, operai, passanti.
“Per adempiere a delega dell’autorità giudiziaria – dice la lettera della Digos romana – si prega voler acquisire le immagini nella disponibilità delle emittenti televisive Rai, Mediaset, La7 e Sky relative ai fatti occorsi il 29 ottobre in occasione della nota manifestazione indetta dai dipendenti della Ast di Terni”.
“In particolare si chiede di procedere all’acquisizione del girato da cui sono state estratte le immagini divulgate nel corso di telegiornali e di trasmissioni televisive dedicate all’argomento specifico, quale ad esempio la trasmissione Gazebo del 2 novembre”. Bello, quell'”ad esempio”…
“Si prega di voler trasmettere i filmati così acquisiti, nonché quelli scaricabili da social network, a quest’ufficio per i seguiti di competenza. Si rappresenta che la richiesta riveste carattere di urgenza”.
Se qualcuno pensa di poter impedire che girino immagini sui social network, o non capisce di cosa si tratta (e li suppone uguali ad un archivio di questura, con fogli di carta timbrati come “originali”), oppure lo capisce e pensa si possa sequestrare tutto e denunciare chiunque pubblichi prove che smentiscono il ministro dell’interno. Inutile fare paragoni con gli anni ’70 di Argentina, Grecia o Spagna…
Intanto gli operai di Terni, che si erano messi in viaggio per Roma con sette pullman, per proseguire la protesta davanti al ministero dello Sviluppo economico, sono dovuti tornare indietro per le condizioni del tempo.
da contropiano