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Genova: Sei mesi di condanna per il furto di wurstel e un pezzo di formaggio

Condannato in appello un senzatetto sorpreso a rubare una confezione di wurstel ed un pezzetto di formaggio.

Sei mesi per il furto di un pezzo di formaggio e una confezione di wurstel che costavano 4 euro, 4 euro e 7 centesimi per la precisione. Giudici inflessibili contro un senzatetto che 4 anni fa rubò qualcosa da mangiare in un supermercato genovese.

L’accusa aveva chiesto di ‘attenuare’ il reato, derubricarlo in tentativo di furto spinto dalla necessità e condannare l’uomo, un ucraino di 30 anni, ad una multa di 100 euro.

Ma i giudici della Corte d’appello hanno confermato la pena, già inflitta in primo grado, a sei mesi di reclusione, con la condizionale, e una multa di 160 euro.

Lo scorso gennaio, per un fatto analogo, il gip aveva disposto l’imputazione coatta per un genovese di 28 anni accusato di avere rubato una scatola di cioccolatini in un supermercato per un valore di 8 euro. Anche in questo caso il procuratore avrebbe “graziato” il ladruncolo valutando la lieve entità del danno e chiedendo l’archiviazione, ma il giudice aveva accolto l’opposizione dei legali del supermercato.

I furti di prodotti alimentari nei supermercati sono aumentati del 15% negli ultimi due anni. Non sono più furti su commissione come accadeva un tempo. Non spariscono più liquori o lamette, ma prosciutto, formaggio, anche pane. E’ la fame che spinge molti a depredare gli scaffali dei supermercati alimentari.

L’emergenza senzatetto continua a crescere. Sono un migliaio a Genova coloro che, ogni notte, si arrangiano tra dormitori comuni o baracche. La comunità di Sant’Egidio, che agli anziani senza casa dedica buona parte del suo impegno, ha realizzato un censimento dei clochard. Soprattutto è gente che viene dall’Est Europa, ma ci sono anche maghrebini, dell’America latina e, infine, italiani. Circa 300 frequentano i dormitori comuni; duecento sono i rom; 350 quelli che riposano in baracche o sui marciapiedi, e altri 150 sono i cosiddetti gli ‘irraggiungibili’, abbandonati a se stessi, che neppure si fanno avvicinare dai volontari.

da La Repubblica