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Trieste: Fermiamo l’invasione fascista

“Imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava una volta, per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo.”

Durante la giornata nazionale di tesseramento per Forza nuova, Trieste non è rimasta in silenzio.

Davanti la propaganda razzista, gli slogan omofobi e xenofobi, un collettivo di autonomi si è mobilitato nella mattina di Sabato 21, volantinando a pochi metri dal loro banchetto.

La zona era controllata dagli agenti della digos e dal normale servizio d’ordine, nonostante questo, dopo venti minuti, tre militanti fascisti dopo essersi incappucciati, si sono avvicinanti ad uno dei tre ragazzi che volantinavano, prendendoli il braccio e strappando i suoi volantini.

Dopo una serie di minacce e spinte, sono intervenute le forze dell’ordine a calmare entrambe le parti, dopodiché hanno invitato i tre autonomi ad allontanarsi ed andar quindi a volantinare nella strada affianco.

Il volantino racconta di come il germe del fascismo sia ancora presente, nelle nostre strade, nelle nostre televisioni e nelle scuole; questo atto di squadrismo e repressione è soltanto una delle tante azioni che quotidianamente il cartello di estrema destra, all’oscuro dei mass media, applica nelle nostre strade per reprimere e violentare le idee di chi crede ancora nell’antifascismo militante, di chi non vuole restare in silenzio dinanzi la mano sempre più stretta delle forze di estrema destra, che trovano un terreno fertile per il loro sviluppo durante i periodi di crisi.

La mobilitazione di Sabato 21 ha significato un messaggio forte e chiaro, specificato in fondo al volantino: Il fascismo sta diventando il cancro della nostra società, uniamoci per annientarlo. L’Italia non può restare in silenzio.

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