Sono da poco passate le quattro del pomeriggio, e Giacomo Matteotti si sta recando a Montecitorio, passando dal Lungo Tevere Romano.
Una macchina con a bordo: Amerigo Dumini, Albino Volpi, Giuseppe Viola, Augusto Malacria e Amleto Poveromo, tutti membri della polizia politica fascista, si avvicina al deputato socialista.
I cinque fascisti, aggrediscono Matteotti e dopo una lunga colluttazione, durante la quale Giacomo cerca di farsi cadere di tasca la tessera di deputato, lo caricano in macchina rapendolo.
Dopo poco tempo trascorso in macchina e dopo essere stato pestato a sangue, Matteotti viene accoltellato sotto l’ascella e al torace da Giuseppe Viola.
Il corpo viene portato sulla via Flaminia e seppellito lontano dal centro della capitale. Verrà ritrovato solo il 16 agosto dello stesso anno.