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Pezzi di fascisteria romana: storie di lupi (mannari), solstizi pagani e omicidi.

Ogni giorno escono pezzi nuovi del puzzle del capitolo fascista e di destra (estrema) nella indagine e nelle vicende Mafiacapitale. Il sindaco Marino è debolissimo e stilettato sovente da esponenti romani e nazionali del PD di Renzi. Marino, bontà sua solo ora, rispolvera slogan che mai il PDS, DS, PD hanno mai osato neanche sussurrare: la destra torni nel suo luogo congegnale, cioè le fogne!

Certo è che si presenti come volto nuovo antiMarino Giorgia Meloni è impressionante come azione di mistificazione non foss’altro perché la Meloni di FLI, con simpatie oggi anche salviniane, sa bene che Alemanno è stato recentemente candidato alle elezioni europee per Bruxelles proprio in FLI; quell’Alemanno, pluriavvisato di garanzia, che è uno degli elementi portanti dell’indagine di Mafiacapitale nell’intrusione nel Campidoglio. Una coerenza cristallina non c’è che dire!

Vorrei affrontare però un pezzo clamoroso di puzzle di Mafiacapitale, uscito qualche giorno fa e poi rinsecchito, lasciato a se stesso.

Mi riferisco alla parte che riguarda l’omicidio di Valerio Verbano.

Valentina Errante ne il Messaggero dell’8 giugno scrive il pezzo rammentando che Carminati in un’intercettazione, già nota da mesi e pubblicata da parecchi giornali, si trova a parlare coi Gramazio dell’omicidio di Valerio Verbano. Negli stessi giorni sono usciti su vari organi stampa le connessioni attuali di Carminati con un vecchio killer fascista degli anni 80, latitante da sempre a Londra (e in questi anni non sembra molto ricercato; né si legge di persone che si stracciano le vesti in Italia come per Battisti in Brasile, che quantomeno ha lo status di rifugiato), Spadavecchia, implicato tra l’altro nell’omicidio a Roma del Capitano della Digos Straullu.

Cosa dice di nuovo Valentina Errante?

Riporta l’intercettazione (M è Carminati, D è Domenico Gramazio).

M:subito nel gruppo che.. poi parlavi magari con quello del.. della zona…(inc)…

che devi fa il complotto con la madre, lui era D’Angelo (fonetico, ndr)..

(inc)..Manlio..(inc)..evidentemente ..(inc)..la madre si ricordava,

D: .di me

M: …(inc)..qualcuno che aveva un segno particolare..(inc)..

D: certo può essere..(inc)..so stati tre ore con la madre,

M: na cosa che non..(inc).., se devi ammazza’ qualcuno

E’ una intercettazione che avevamo letto, si nota in tutta evidenzia una posizione “imbarazzante” di Domenico Gramazio. Ma Carminati accenna a “un segno particolare” a proposito di uno degli assassini. Non avevamo compreso nulla di più. Ma la Errante sulla base di una qualche indiscrezione fornisce la stele di Rosetta dell’interpretazione. Parlando delle indagini del ROS sulla morte di Verbano riaperte nel 2011, Errani scrive che dei tre sospettati killer uno vive in Brasile, un altro in Italia, il terzo aveva –come afferma anche Carminati- un segno fisico particolarissimo: l’UNGHIA RICURVA, cosa che Carla Verbano, testimone dell’omicidio, riferì, dice la Errani, in una sua deposizione agli inquirenti. Nessuno degli amici di Valerio dette mai un gran peso all’unghia ritorta.

E fu un grave errore. Se Errani non si è inventato tutto di sana pianta la vicenda era ed è una traccia importante e molto indicativa.

Le unghie ricurve della mano sono un fenomeno raro; in quanto fenomeni simili avvengono più frequentemente ai piedi. Non solo, avvengono in genere agli anziani.

Tra le patologie che possono portare all’unghia ritorta ci sono alcune manifestazioni di rare patologie osteoarticolari oppure malattie autoimmuni.

Nel passato le persone che soffrivano di tali patologie venivano temuti come lupi mannari.

E’anche vero il contrario, più raramente, e cioè che persone che ritenevano di essere lupi mannari si torturavano e modificavano le unghie in modo da essere simili all’icona del licantropo!

La presenza di quel tipo di unghia/unghie è un segno fondamentale in una prospettiva criminologica: perché è evidente, perché spesso lascia traccia delle lesioni sul dito anche a distanza di anni. Chi soffriva di queste patologie allora tra i fascisti armati o nella Banda della Magliana?

L’unghia da mostro licantropo ci fa ricordare che in quegli anni (e forse anche oggi) era diffuso il culto del Lupo in alcuni gruppi nazifascisti esoterici italiani e romani. Erano strani riti pagani, esaltati nel Solstizio d’estate, con qualche interrelazione con sette del cristianesimo ortodosso (mai cattolico), sulla base del convincimento della teoria del ghiaccio cosmico. Anche i Lupi Grigi turchi fanno risalire la loro origine al Lupo: in certe sette fasciste è un insulto pensare di essere discendenti dalle scimmie. Gli eletti derivano da divinità extraterrestri e/o dal Lupo, non come, a loro dire, i negri o i giudii che discendono invece dalle scimmie! Forse in quel pabulum si trovava l’assassino di Valerio.

Federigo Borromeo