A Davide Rosci negano anche il permesso di incontrare il fratello e i nipotini
- marzo 11, 2014
- in 15 ottobre, lotte sociali, misure repressive
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Pubblichiamo il comunicato inviato dal Comitato Amici e Familiari LIBERIAMO DAVIDE che denuncia la condizione detentiva ai domiciliari di Davide Rosci, il compagno di Azione Antifascista di Teramo condannato per i fatti del 15 ottobre 2011, a cui hanno negato al fratello ed i nipotini per poterlo andare a trovare a casa
Il nostro Davide dopo aver trascorso un anno in carcere ed esser stato oggetto di un trattamento indegno credevamo che con la concessione degli arresti domiciliari sarebbe tornato, nel limite del possibile, ad una vita normale.
La realtà purtroppo è ben altra visto che continuano a negargli i diritti più basilari.
Il 5 Marzo scorso, infatti, gli hanno notificato il rigetto alla richiesta di autorizzare il fratello ed i nipotini per poterlo andare a trovare a casa mentre hanno concesso, solo alla sorella, di andare ad assistere, dalle 18 alle 20, il padre.
Ci rimane davvero difficile capire quale sia stata la ratio che ha spinto un giudice a vietare a dei bambini di poter vedere il proprio zio, ma soprattutto ci sembra assurdo il fatto che quando era in galera i suoi famigliari potevano andare ai colloqui senza problemi ed ora che è a casa no.
Ormai non ci meravigliamo più di niente, ma questa è un’ingiustizia bella e buona oltre che una cattiveria.
Loro conoscono benissimo quella che è la grave malattia del padre, quindi a che pro vietare almeno a lui di abbracciare i suoi adorati nipoti visto che non si può muovere?
Davanti a questa situazione ci chiediamo dove sia arrivata la giustizia se nega ad una persona di stare con la propria famiglia; questo è lo stato civile che si permette di indignarsi dinanzi alle leggi di altri stati come quello dell’India?
Lo diciamo tutti che la legge fa schifo, ma almeno i principi fondamentali della costituzione rispettateli. Quell’art.27 che recita chiaramente : le pene non devono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità cercate almeno di perseguirlo.
E se questo non è un trattamento inumano ditemi voi cos’è?
Vale la pena ricordare che nonostante tutto, Davide non è ancora condannato in via definitiva, per la legge è innocente fino al terzo grado di giudizio, ma a quanto pare certe persone devono essere portate al limite, negandogli anche l’amore della famiglia, mentre ad altri, pur condannati a pene più pesanti della sua ed in via definitiva a cui auguriamo di non entrare mai in carcere, si concedono libertà e trattamenti di favore (vedi Berlusconi – Caso di Perugia – Schettino e chi più ne ha più ne metta).
La legge è uguale per tutti? Non prendiamoci in giro!
Siamo arrivati ad un punto di non ritorno e spero che questa sua situazione possa venire alla luce nelle sedi opportune perché mai più nessuno debba vivere ciò che lui sta vivendo.
L’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque. (M.L.King)
Comitato Amici e Familiari LIBERIAMO DAVIDE