Oggi giornata di mobilitazioni studentesche indette dalle organizzazioni giovanili che fanno riferimento alla Cgil – Link, Unione degli Studenti e Rete della Conoscenza. Cortei e manifestazioni in circa 80 città del paese, alla quale hanno partecipato decine di migliaia di studenti per protestare contro il degrado del sistema d’istruzione pubblico privato sempre più di finanziamenti e qualità. Cariche della polizia a Milano.
La mobilitazione sicuramente più movimentata è stata sicuramente quello di Milano dove la manifestazione, partita questa mattina da piazza Cairoli, si è ingrossata durante il percorso, dividendosi poi in due parti: uno ha puntato verso la sede della Provincia di Milano e quella della Regione Lombardia, l’altro (lo spezzone dei collettivi studenteschi) ha percorso invece le vie del centro.
Da questo ultimo si è staccato un folto gruppo di studenti e studentesse che è riuscito ad entrare all’interno della sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del capoluogo lombardo denunciando che “Da qui vanno i fondi alle Tav e alle altre grandi opere, mentre noi vogliamo i soldi per la scuola”. Durante la giornata la maggior parte degli interventi dai megafono e dai microfoni hanno denunciato proprio la mancanza di investimenti per l’istruzione pubblica a fronte di miliardi regalati alle lobby del mattone e della speculazione in particolare per quanto riguarda l’alta velocità in Val Susa e l’Expo di Milano. Numerosi anche gli slogan contro la ‘Bossi Fini’ e contro la criminalizzazione degli immigrati.
Gli studenti avrebbero voluto raggiungere Palazzo Isimbardi, per protestare sotto la sede della Provincia, ma in via Mascagni sono stati bloccati dal fitto cordone di forze dell’ordine in assetto antisommossa che ha impedito loro di passare.
Dal corteo, che chiedeva a gran voce di poter continuare, sono stati lanciati petardi, bottiglie di plastica e uova piene di vernice verso i celerini e, quando gli studenti hanno tentato di sfondare, gli agenti hanno caricato i ragazzi che a quel punto si sono diretti verso la sede della Regione, fermandosi in via Melchiorre Gioia, dove hanno eretto una simbolica rete e tenuto un’assemblea.
Durante il percorso qualche bottiglia di plastica è volata anche contro una scuola privata, la Scuola Europa, dalle cui finestre si erano affacciati alcuni alunni, mentre un gruppo di 400 studenti, avevano cercato senza riuscirci di raggiungere la sede dell’Agenzia delle Entrate in via Manin. Le forze dell’ordine non hanno consentito loro di arrivarci e li hanno fermati poco prima generando anche in questo caso attimi di tensione. In piazza Meda è stata «sanzionata» dagli studenti con scritte tracciate a vernice e lancio di fumogeni, la sede della Banca Popolare di Milano.
Alla fine, in via Melchiorre Gioia, la polizia ha di nuovo bloccato il lungo corteo, impedendogli di avvicinarsi troppo al Palazzo della Regione. Circa un’ora dopo una cinquantina di studenti del Casc Lambrate e del Collettivo Compost di Monza hanno completato la giornata con un’azione di denuncia in uno dei cantieri Expo di Milano: eludendo la sorveglianza i manifestanti si sono arrampicati su una gru srotolando uno striscione contro i cantieri di Expo 2015.
da Contropiano
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