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Adriano Lauro, dall’infamia di Genova 2001 alla sceneggiata di San Nicola

Camicia bianca, capello alla moda e jeans. Abiti civili per il dirigente della piazza durante gli scontri fra neofascisti di Casapound e polizia in via del Casale di San Nicola, periferia residenziale di Roma. È lui l’agente che, avvicinandosi ai neofascisti, avvisa i camerati: “Mi sono arrivati due sassi in testa, se non ve ne andate vi arresto tutti”.

adriano lauroIl dirigente in questione è Adriano Lauro (nella foto a destra in camicia bianca), un nome riconducibile alle giornate di Genova 2001 e più precisamente alla drammatica giornata del 20 luglio 2001, quando il compagno Carlo venne ucciso dal proiettile sparato dalla pistola del carabiniere Mario Placanica (indagato per omicidio e poi prosciolto per legittima difesa e uso legittimo delle armi…)

In quella giornata,  il solerte Lauro, vicequestore addetto alla gestione dell’ordine pubblico, gridava a un manifestante in piazza Alimonda: Bastardo! Lo hai ucciso tu, lo hai ucciso! Bastardo! Tu l’hai ucciso, col tuo sasso, pezzo di merda! Col tuo sasso l’hai ucciso! Prendetelo!”. Parole infami con le quali cercava fin da subito di depistare quanto era accaduto, cercando di addossare la colpa della morte di Carlo a un generico manifestante che in quel momento si trovava in piazza a Genova.

Tanti anni sono passati da quel 20 luglio 2001. Da Genova a Roma, Lauro – che ricopre tuttora la stessa carica di Genova – in via del Casale di San Nicola ha fronteggiato manifestanti che conosce bene. Il figlio è stato militante di Casapound fino al 2013, e con lui si suppone continui a condividerne gli stessi valori e sentimenti. Ovviamente, sceneggiate a parte….

da InfoAut

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