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Aggressione fascista a Bologna

Nella notte del 4 maggio una compagna di Cambiare Rotta è stato oggetto di un’aggressione e tentativo di violenza sessuale, fortunatamente non riuscita grazie alle sue capacità di autodifesa, dopo un pedinamento, da parte di un gruppo di persone (sesso misto). Un fatto di una gravità enorme successo un mercoledì sera in centro.

Le dinamiche della situazione e il contesto all’interno della quale avviene (soprattutto a così pochi giorni di distanza), pensiamo che creino un quadro molto allarmante.

Infatti, dopo le provocazioni del 23 aprile durante il festival popolare “Oltre il Ponte” da parte di un gruppo di appartenenti alla comunità ucraina di esplicita e rivendicata ideologia banderista, gli stessi sono stati visti filmare e fotografare il corteo del 25 aprile, e lo scorso primo maggio aggirarsi intorno alla piazza dell’Unione Sindacale di Base.

Quella sera stessa, il Barnaut (che partecipava alla giornata) ha subito un tentativo di effrazione e sono state forate con un coltello le ruote di una macchina di alcuni compagni (avevamo denunciato la cosa qui). L’altra sera il livello si è alzato in maniera estremamente grave ed allarmante.

Nonostante USB Bologna e il Circolo Granma abbiano segnalato, in modo diverso, il fatto accaduto, dalle istituzioni in questa città la situazione viene costantemente sottovalutata. Né il Comune ha mai preso parola sui fatti, preferendo fare la sua passerella della sicurezza in Bolognina, né la questura sembra in grado di analizzare ed affrontare quello che sta per nascere.

Di fronte ad un conflitto armato, che rischia di portarci ad una guerra nucleare e che crea violente polarizzazioni politiche, è chiaro che organizzazioni dell’emigrazione di stampo fascista, anche nel nostro paese, stanno prendendo piede e stanno crescendo di numero, portando ad un adeguamento del loro livello di organizzazione.

Al di là di quello che è successo, questo pericolo e questa dinamica sono una tendenza automaticamente prodotta dall’aggravarsi del conflitto e dalla volontà di continuarlo da parte dell’Unione Europea e degli USA – continuando ad alzare il tiro, inviando armi e addestrando l’esercito ucraino.

Una precisa scelta politica che legittima le operazioni di banderisti e fascisti in Europa, contro chi coerentemente si sta opponendo a questa guerra e alle mire del nostro imperialismo (che, è bene ricordare, in Ucraina è molto amico dei settori nazisti).

Questo porta ad una polarizzazione forte di scontro politico, che sta aprendo un fronte interno dove bande fasciste e organizzate sono pronte ad agire, portando avanti le ragioni di questa guerra.

Chiediamo quindi, a tutte le forze, le realtà, le organizzazioni e i gruppi antifascisti, a tutte le forze popolari e sindacali, alle realtà e agli intellettuali democratici di questa città di alzare necessariamente il livello di attenzione, di prendere parola sull’argomento e di saper mettere in pratica una precisa strategia di antifascismo: un fronte popolare ed antifascista che sappia estirpare alla radice le uova di serpente che si stanno schiudendo in Europa. Che questo si faccia a partire da Bologna.

NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE, NON UN PASSO INDIETRO!

Chiamiamo per questo motivo una conferenza stampa in piazza Verdi, lunedì 9 maggio alle ore 10.00.

Cambiare Rotta Bologna