Sono stati arrestati i tre giovani naziskin che hanno festeggiato la Pasquetta a modo loro, accoltellando un marocchino e un nigeriano che avevano reagito davanti all’insulto «negro di m…». Hanno fra i 23 e i 26 anni, sono di estrema destra e appartengono a una frangia della tifoseria della Vis Pesaro, la squadra della città dove vivono (video). Non è la prima volta che il 26enne, a quanto pare il capo della banda, se la prende con le persone di colore: lo dimostrano i precedenti a suo carico per violazione della legge sulla discriminazione e incitamento all’odio razziale, oggetto di una sentenza di condanna quattro anni fa, e un’aggressione ai danni di uno straniero avvenuta lo scorso luglio davanti a un pub di Rimini.
Stavolta però l’accusa è ben più grave, perché i tre dovranno rispondere di tentato omicidio in concorso, delitto caratterizzato in questo caso da connotazioni dichiaratamente xenofobe. Sono stati i carabinieri di Cattolica a mettere le manette a due studenti di 23 e 25 anni, entrambi di Pesaro, e all’operaio di 26 anni, originaio di Carbonia, nel Cagliaritano, ma residente a Colbordolo, nel Pesarese. A metterli sulle tracce dei tre giovani, le riprese della telecamera del distributore automatico di sigarette in via Curiel, nel centro di Cattolica, teatro dell’aggressione, ma anche il racconto dei due immigrati feriti e di due camerieri di un pub.
Gli inquirenti, oltre a rintracciare gli aggressori, hanno così potuto ricostruire anche la dinamica dell’accoltellamento: i due stranieri, entrambi in possesso di regolare permesso di soggiorno, sono arrivati in scooter davanti al distributore intorno alle 5 del mattino di lunedì. Il ragazzo nigeriano, 22 anni, è sceso per comprare un pacchetto mentre l’altro lo aspettava in sella al motorino, ma per sua sfortuna le banconote non sono state accettate dalla macchina. Ha visto arrivare un gruppo di persone e si è avvicinato chiedendo loro una sigaretta, ma per tutta risposta è stato apostrofato con l’insulto «negro di m…» e circondato dai tre italiani. L’immigrato ha reagito, ha risposto «queste parole a me non le dici», e il gruppo si è scatenato sia contro di lui che contro l’amico, subito accorso in suo aiuto. A questo punto sarebbe stato il più anziano dei malintenzionati a estrarre il coltello, per poi colpire il giovane nigeriano al polmone e il marocchino alla gola. Non contenti, i tre individui si sono accaniti sugli stranieri con le cinghie dei pantaloni usate a mo’ di fruste, mentre uno di loro li ha picchiati con la sedia raccolta in un bar vicino. Gli immigrati sono riusciti a fuggire grazie anche all’intervento di un passante che ha chiamato i soccorsi dopo aver assistito alla scena. I carabinieri in breve tempo hanno identificato l’accoltellatore e i suoi complici in base al riconoscimento da parte delle vittime, che hanno ritrovato nelle foto segnaletiche i volti dei loro aggressori.
La perquisizione compiuta in casa del 26enne ha completato il quadro: sono state ritrovate pubblicazioni inneggianti a politiche razzistiche, immagini di Hitler e Mussolini, e volantini assemblati con lo stemma di Forza Nuova, formazione di estrema destra, spillette con svastiche e vario materiale di matrice estremistica. Il giovane, che vive da solo, si sarebbe anche sbarazzato del coltello e dei vestiti sporchi di sangue. I carabinieri però hanno messo le mani su un paio di pantaloni ancora umidi, appena lavati, sui quali saranno fatte indagini alla ricerca di tracce ematiche. Gli altri due amici sono studenti, entrambi di buona famiglia. Ad accomunare i tre violenti l’appartenenza agli ultras di Pesaro.
Le indagini continuano alla ricerca di altri due componenti della banda, che non sono ancora stati identificati. Il sindaco di Cattolica ha espresso solidarietà agli aggrediti.
fonte: La Stampa
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