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Alfio, Carinola, 26 ottobre 2012

Carinola, 26 ottobre 2012
Ciao Mario, ti ringrazio per i giudizi benevoli che dai ai miei pensieri deliranti di vecchio comunista; opinioni dalle quali spesso trasuda l’amaro di chi ha perso già tutte le guerre e s’inventa di essere ancora in lotta per trovare un nemico che lo finisca, che comunque lo faccia uscire dalla stupida vita di ingabbiato.
Con questa premessa mi appresso a riscontrare la tua lettera del 14 ottobre, come tutte le altre precedenti, a me graditissima.
Permettimi però di dubitare circa il contributo che le mie lettere apporterebbero al libro di Nicola. Io ho l’irremovibile convinzione che il disagio e i fenomeni criminali abbiamo padri e madri ben precisi, genitori che non possono non abitare e agire in quell’olimpo di leve di potere che è lo Stato. Non sto su una deriva sociologica; i miei dubbi sulla bontà dei governanti hanno ancore nella chimica umana che esclude, con insuperabili certezze, l’esistenza di istituzioni criminali negli acidi nucleici responsabili dello sviluppo di ogni persona: a meno di rarissimi casi di patologie neuroniche, pregiudizievoli alla formazione educativa e valoriale dell’individuo. Anche se, ormai, disagio e criminalità sono sistemici ed è semplice confonderli come me mere scelte di singoli o di gruppi di persone abitanti la “società”. Nessuno crede ormai che bene e male siano legati a categorie diverse d’umanità; rubano i politici di rango e rubano i coatti e i borseggiatori da te visitati a Rebibbia. Sarebbe meglio che certi politici smettessero di contestualizzare i disvalori morali là dove c’è povertà economica e degrado ambientale. Altrimenti, il furto di denaro pubblico da parte di un eleto dal popolo dovrebbe pesare di tali aggravanti, come avviene ancora in Cina e a Cuva, da determinare condanne non inferiori ai 30 anni di carcere.
Non credo vi sia prova più evidente di questa che ti racconto e che riguarda le elezioni “democratiche” siciliane. Come saprai Fava si è dovuto ritirare dalla competizione elettorale per aver registrato con tre giorni di ritardo la sua residenza in Sicilia. Al suo posto è stata candidata una proletaria, sindacalista Fiom, la Giovanna Marano: persona che certamente non aveva né come comprare voti col denaro né comprare pubblicità nei quotidiani come invece hanno fatto gli altri contendenti. Risultato: quasi tutti i manifesti elettorali della Marano sono stati coperti dai manifesti di Musumeci (pupillo di Alfano) e anche i due quotidiani che monopolizzano l’informazione siciliana (essendo anche proprietari delle più importanti TV locali) hanno vergognosamente oscurato la candidatura di Marano a beneficio di Musumeci e Crocetta. In alcuni quartieri di Catania (città dove Musumeci è un “dominus”) alcuni volontari di SEL hanno istituito la sorveglianza h 24 dei manifesti della Marano, per evitare che quella candidata venisse sconfitta a propri: esclusa.
Se così andranno sempre le cose, suggeriscimi una ragione per cui una persona dovrebbe credere all’esistenza in Italia di elezioni democratiche, oppure che lo Stato c’è e che la legalità corrisponda ai dettati della giustizia. Tutto è barbaro nell’amministrazione della “cosa pubblica” e Falcone aveva ragione quando rimproverava a Martelli di aver trasmesso il messaggio secondo cui a volere le leggi speciali era stato il “giudice di Palermo” convogliando tanti odi e pericolosi malanni contro un’unica persona e non, come invece doveva essere, sull’intera classe politica fatta da migliaia di rappresentanti del Popolo. Chi ha ucciso Falcone? Abbracci Alfio

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