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Alternanza scuola-guerra a Sigonella mentre USA e NATO potenziano la base aerea

Stamani sarà firmato nella grande stazione aeronavale di Sigonella l’accordo quadro tra il 41° Stormo dell’Aeronautica Militare italiana e sette istituti scolastici della Sicilia orientale per consentire a oltre 350 studenti lo svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro all’interno della base, principalmente in attività di manutenzione e riparazione dei veicoli da guerra come il nuovo pattugliatore marittimo P-72A.

di Antonio Mazzeo

Alla firma del protocollo saranno presenti i dirigenti delle scuole (l’ITAS “Arturo Ferrarin” di Catania; l’ITCA “Fabio Besta” di Ragusa; l’ISIS “Duca degli Abruzzi” di Catania; l’ITT “Ettore Majorana” di Milazzo, Messina; l’IISS “Benedetto Radice” di Bronte, Catania; l’IISS “Francesco Redi” di Paternò, Catania e l’IISS “Ettore Majorana” di Gela, Caltanissetta) e una folta delegazione di insegnanti e studenti che avranno modo di visitare alcune delle infrastrutture e dei reparti militari operativi a Sigonella.

Contro l’ignobile Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO, così come si chiama la famigerata alternanza scuola-lavoro, o meglio scuola-caserma) all’interno di quella che è oggi la principale installazione utilizzata nelle operazioni di cobelligeranza nel fratricida e sanguinoso conflitto in Ucraina a fianco delle forze armate di Kiev, si sono espressi gli attivisti NoWar siciliani, i sindacati di base del personale della scuola come i Cobas e l’Usb, l’Arci Sicilia e il Movimento NoMuos che stamani protesterà davanti ai cancelli dei due istituti superiori del capoluogo etneo. Una protesta dettata dal rifiuto delle logiche di guerra, di distruzione e morte contro la trasformazione della scuola in attore e contendente armato, in palese violazione dei principi costituzionali e dei valori etico-morali e pedagogici su cui invece dovrebbe reggersi l’istruzione pubblica, libera e democratica.

Ci attendevamo una risposta da parte delle istituzioni scolastiche coinvolte nell’irresponsabile progetto di alternanza con il 41° Stormo dell’Aeronautica; speravamo in una presa di distanza di insegnanti, genitori e degli studenti a cui sarà imposto di “lavorare” fianco a fianco di piloti e tecnici militari dal prossimo mese di marzo fino alla fine dell’ano scolastico; ci illudevamo che forse qualcuno avrebbe espresso pubblicamente il proprio dissenso invocando il diritto-dovere all’obiezione di coscienza e al boicottaggio dell’alternanza scuola-base di morte. Nulla è accaduto, purtroppo, e così a Sigonella, generali, top gun, dirigenti, docenti e studenti si presenteranno oggi uniti e solidali per condividere una delle pagine più tragiche della storia della scuola italiana repubblicana.

Altrettanto vergognoso il silenzio degli amministratori e delle forze politiche e sociali delle realtà locali in cui operano i sette istituti superiori “armati” e cooptati nell’ultima guerra alle porte di casa, l’ennesima prova di come il processo di militarizzazione dei territori abbia modificato le coscienze dei singoli e il tessuto politico, sociale ed economico dell’Isola. Mi duole in particolare la vile omertà della “società civile” della città di Milazzo, dove risiedo da oltre un ventennio e dove ha sede l’ITT “Ettore Majorana”, non nuovo ad alternanze e stage con le forze armate.

Non vedere, non sentire e non parlare sembra essere divenuto il modus operandi di una realtà che in passato si era caratterizzata invece come un vivace laboratorio culturale e di trasformazione democratica (lo stesso è accaduto, ahimé di recente, con una gravissima vicenda relativa alla penetrazione criminale-mafiosa in una delle aree di straordinaria bellezza paesaggistica del litorale mamertino).

Nelle stesse giornate che vedono forze armate e scuole siciliane stringere l’ennesimo patto di mutua cooperazione bellica, giunge da Washington la notizia di un nuovo progetto di ampliamento e potenziamento delle infrastrutture impiegate dalle forze armate USA e NATO. Il Pentagono ha reso noto l’affidamento alla ECC – Environmental Chemical Corporation di Burlingame (California), di un contratto del valore di 20,2 milioni di dollari per ammodernare le vie di rullaggio e i piazzali della stazione aeronavale siciliana.

“Questo contratto prevede la riparazione e l’aggiornamento della pavimentazione dell’aerodromo esistente a supporto della missione P-8A presso la Naval Air Station di Sigonella”, riporta la testata specializzata Ares Difesa. Il P-8A è il pattugliatore marittimo di US Navy operativo da qualche tempo nella base siciliana per “monitorare” il Mediterraneo e il Mar Nero e combattere contro unità di superficie e sottomarini. Si tratta del velivolo più impiegato dalle forze armate statunitensi insieme ai droni “Global Hawk” di US Air Force e AGS della NATO e agli stessi pattugliatori P-72A dell’Aeronautica italiana nella raccolta e nella elaborazione di informazioni di intelligence di valenza strategica nel conflitto russo-ucraino e nel loro trasferimento allo Stato Maggiore di Kiev per la panificazione delle offensive contro le forze terrestri e navali di Mosca.

Il progetto di potenziamento delle vie di rullaggio e dei piazzali di NAS Sigonella si somma a quello avviato con fondi NATO per l’allungamento delle piste della base per consentire gli atterraggi e i decolli dei grandi aerei cisterna per il rifornimento in volo dei cacciabombardieri e degli aerei da trasporto di uomini e mezzi militari e per cui sono stati avviati gli espropri di quasi cento ettari di terreni agricoli confinanti con l’odierna base italiana-USA-NATO-UE.

Di cose da imparare ne avranno davvero tante gli oltre 350 studenti siciliani che animeranno nei prossimi mesi gli hangar di Sigonella…

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