Amburgo G20: Notte di rastrellamenti e ferocia repressione poliziesca. Arresti e feriti
Sabato 8 luglio ad Amburgo ha sfilato un corteo di oltre 100mila persone per contestare il G20. In testa a tutti lo spezzone curdo, composto da migliaia di persone e la cui partecipazione è stata fondamentale in questi giorni di contestazione ai potenti della terra. Un corteo eterogeneo, ricco e partecipato che ha sfidato il clima di repressione e terrore messo in campo dalla polizia in questa settimana di contestazione al G20.
La manifestazione si è svolta in un clima repressivo molto forte, soprattutto dopo gli scontri che si sono susseguiti per tutta la notte di venerdì. Alla fine del corteo, le migliaia di persone presenti sono confluite nella piazza finale per un concerto inframezzato da moltissimi interventi di compagni venuti da ogni parte del mondo per contestare il vertice. Durante la manifestazione è stato aperto uno striscione con scritto “Non siamo tutti, mancano gli annegati”, una chiara denuncia alle politiche dell’Unione Europea che chiude le frontiere alle persone che scappano dalle guerre e che li lascia morire in mare nascondendosi dietro cavilli burocratici e legali. Cavilli, con i quali sperano di lavare le mani macchiate del sangue di chi sfugge già al massacro delle proprie terre e che poi trova la morte cercando di raggiungere i paesi della “civile” Europa.
Nelle ore seguenti alla grande manifestazione di oggi, la polizia ha messo in campo un apparato repressivo degno delle peggiori dittature. Una caccia all’uomo spietata, una crudele ritorsione che riflette la completa inadeguatezza della polizia nel reprimere l’eccedenza di migliaia di uomini e donne che si è data in questi giorni.
La caccia all’uomo è avvenuta soprattutto nei confronti di attivisti francesi, italiani e spagnoli.
È da poco arrivata la notizia dell’arresto di 14 dei 15 italiani fermati nel pomeriggio. Solamente l’europarlamentare Eleonora Forenza è stata rimessa in libertà, nonostante continui a rimanere all’interno del “carcere preventivo” in segno di protesta nei confronti delle assurde modalità dell’arresto. Gli attivisti verranno processati per direttissima, nonostante non sia stata notificata alcuna esplicita accusa, neppure agli avvocati. Episodi simili, oltre a fermi, arresti, identificazioni e perquisizioni, si sono verificati per tutta la notte nei confronti di molti altri attivisti internazionali, tra i quali altri italiani. Gli attivisti dei Berlin Migrant Strikers sono stati arrestati e tutt’ora sono detenuti
Si segnalano numerosi altri arresti e la polizia anche alle prime luce dell’alba ha continuato a fermare persone in maniera convulsa ed incontrollata, soprattutto nella zona di St. Pauli.
Nello stesso tempo mezzi blindati ed uomini in assetto antisommossa stanno provando nuovamente ad attaccare il Rote Flora, ma vengono respinti da blocchi di persone del quartiere .
Una persona è rimasta ferita dopo l’investimento da parte di una camionetta delle forze speciali, dalla quale sarebbero usciti degli agenti per disperdere le persone accorse in soccorso del ferito. La polizia ha malmenato i passanti e successivamente li ha interrogati in ospedale.
I medici di strada e i paramedici hanno subito una forte restrizione delle loro attività sanitaria. Una donna che conduceva un’auto è stata forzatamente trascinata fuori dalla vettura assieme al suo passeggero e sbattatuta a terra. In generale – nei pressi di Schanze e di St. Pauli – ci sono state violenze ed arresti indiscriminati. La polizia è anche entrata in una casa privata, minacciando con armi da fuoco, due medici che stavano assistendo dei feriti gravi. Si contano 290 arresti e centinaia di feriti.
Dei 15 italiani fermati ieri, 6 sono stati rilasciati nella notte. Gli altri subiranno un processo per direttissima tra oggi e domani, senza che le autorità abbiano comunicato alcun capo d’accusa, neppure agli avvocati ed al legal team. Tra questi anche tre compagni del centro sociale Tpo di Bologna.
Abbiamo notizie di altri italiani trattenuti nelle carceri preventive già dalla notte tra giovedì e venerdì. Tra questi un giovanissimo attivista di Feltre (BL), in stato di arresto con l’accusa di “disturbo della quiete pubblica” e un giovane di Partinico (PA)
In mattinata si è svolta per le strade di Amburgo una manifestazione contro la repressione avvenuta in questi giorni, convocata da attivisti e comitati popolari cittadini.
Ad alcuni compagni bresciani, tra i quali un inviato di Radio Onda d’Urto, è stata sequestrata l’auto e ribaltata la tenda, hanno trascorso la notte al sicuro dentro al Millerntor stadion e sono assistiti dal Legal Team. L’aggiornamento con Manuel, della redazione di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica.
Domenica 9 luglio 2017: Ore 12 – aggiornamento dall’interno dello stadio del St. Pauli, dove si trova Manuel, redattore di Radio Onda d’Urto, assieme ad altre compagne-i bresciane-i. In questo audio Manuel ci racconta il colloquio avuto con il Legal Team e il console italiano ad Hannover, mentre ad Amburgo, ormai è chiaro, comanda la polizia. Ascolta o scarica qui
ore 12,30 da Amburgo Beppe Caccia, ricercatore di Euronomade e in questi giorni corrispondente de Il Manifesto dalle mobilitazioni contro il G20, che al momento della corrispondenza si trovava davanti alla centrale di polizia che si trova sul confine tra Schanze e St. Pauli, alla quale è in corso una visita del presidente della Repubblica tedesco Frank-Walter Steinmeier. Con lui abbiamo fatto un primo bilancio della settimana di mobilitazioni #NoG20 appena trascorsa. Ascolta o scarica.
Dal legal team ci risulta ci siano 290 attivisti fermati. È evidente come questa operazione iniziata ieri dopo il corteo, di vera e propria caccia all’uomo nei confronti di italiani e francesi in particolare, sia una reazione alla sollevazione della città di Amburgo. Un’operazione per delegittimare le proteste che hanno movimentato Amburgo negli ultimi giorni, un’operazione fatta per individuare negli attivisti internazionali il nemico pubblico. Un’operazione per giustificare la fallimentare gestione della polizia, che, nonostante lo smisurato dispositivo di militarizzazione messo in campo, non è stata in grado di contenere la rabbia degli attivisti e degli abitanti di Amburgo. La città è insorta e questa è una vendetta della polizia. Liber* tutt* subito!”
ore 16,45 SI ESTENDE A TUTTA LA GERMANIA LA REPRESSIONE POST G20
Pur di trovare un colpevole su cui scaricare la responsabilità di quanto accaduto nei giorni scorso ad Amburgo, la polizia estende controlli e perquisizioni in tutto il territorio nazionale.
A Berlino oltre 100 camionette di poliziotti hanno fermato – e tengono in ostaggio da oltre due ore – i sei autobus di ritorno dalle manifestazioni #Nog20. Fermati anche autobus della compagnia Flixbus ed alcune auto private. Perquisizioni corporali, controllo degli zaini e foto segnaletiche per tutte le persone fermate.
Perquisiti anche treni che andavano verso il sud della Germania e verso la Svizzera
Compagni, e’ dura la repressione vero? Allora spiegatemi perche’ sostenete quella venezuelana??? Non si macchia degli stessi crimini? O non la condannate e anzi la sostenete perche’ e’ roboluzionaria?
Mettetevi d’accordo con voi stessi!
[…] si fa trovare impreparata in occasione del G20 di Amburgo dello scorso 7-8 luglio. Succede che arresta 73 persone e che tra loro ci siano undici italiani. Succede che i tedeschi siano immediatamente […]