Nel frattempo, venerdì comincerà il processo penale che vedrà chiamate sette persone, legate alle concessioni per la costruzione del Muos, a rispondere di reati ambientali.
Fonti: meridionews.it, ilfattonisseno.it
Nel novembre 2014, la questura di Caltanissetta aveva vietato ad un attivista No Muos, Claudio Risitano, di fare rientro a Niscemi per tre anni, sulla base del suo presunto coinvolgimento nei disordini dell’agosto 2013 e del marzo 2014 legati alle manifestazioni contro l’impianto satellitare.
Il Tar ha invece annullato il divieto di dimora nei confronti dell’attivista: a suo carico, infatti, non ci sono elementi che ne proverebbero la “pericolosità sociale”, né la certezza del suo coinvolgimento nei disordini.
In base al ricorso, il vincolo posto a Risitano è illegittimo “per violazione di legge, difetto di istruttoria, difetto di motivazione ed eccesso di potere, perché adottato sulla base di una condotta isolata, genericamente descritta nel provvedimento e per il quale il Tribunale del Riesame è intervenuto ponendo nel nulla la questione cautelare del divieto di dimora a Niscemi”.
Non esistono infatti prove della partecipazione dell’attivista ai disordini dell’agosto 2013 e del marzo 2014, e “manca nella motivazione del provvedimento impugnato il riferimento a ulteriori elementi indicativi di una personalità pericolosa per la sicurezza e tranquillità pubblica”.
La Questura dovrà inoltre pagare le spese processuali a favore del ricorrente nella misura di mille euro.
Nel frattempo, venerdì comincerà il processo penale che vedrà chiamate sette persone, legate alle concessioni per la costruzione del Muos, a rispondere di reati ambientali.
Fonti: meridionews.it, ilfattonisseno.it
Foto di Mariaconcetta Bombaci