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Appello per la Manifestazione del 16 Gennaio a Livorno contro le uccisioni in carcere.

Invitiamo alla partecipazione al corteo contro le morti in carcere, che si terrà Sabato 16 Gennaio a Livorno, concentramento ore 10 Piazza della Repubblica.

In Italia esiste una emergenza democratica: sono in ballo diritti fondamentali come quello di sciopero, che il Governo si appresta a cancellare; nel settore dei trasporti ed in tutti gli altri ambiti lavorativi i diritti dei lavoratori sono messi in causa.
Una emergenza democratica non avvertita dalla cosiddetta opposizione parlamentare che di fatto è pronta a scendere a patti, e a farsi promotrice della revisione della Costituzione, revisione che cancellerà ogni riferimento all’antifascismo, alla Resistenza e alla centralità del lavoro.
In Italia registriamo sempre più incidenti e infortuni sul lavoro, precarietà e disoccupazione; parallelamente, sul piano repressivo, leggi emergenziali divenute, dagli anni settanta ad oggi, parte integrante del codice penale e civile. Tutto ciò a discapito delle libertà collettive e individuali, a discapito dei movimenti sociali che si oppongono a questo stato di cose, e per contenere in chiave repressiva le conseguenze disastrose della crisi.

Negli ultimi mesi registriamo arresti e denunce: operai in lotta per la difesa dei posti di lavoro, occupanti di casa che denunciano la crescente speculazione immobiliare, studenti che occupano scuole e università contro una riforma che smantella l’istruzione pubblica, antifascisti che manifestano contro xenofobia e razzismo; sempre più spesso sono queste le vittime della repressione ed i destinatari di provvedimenti restrittivi e di arresti.
Molti antifascisti, senza alcuna prova, sono detenuti o agli arresti domiciliari da mesi, contro di loro viene orchestrata una ignobile campagna mediatica che li dipinge come pericolosi sovvertitori dell’ordine sociale.

La situazione nelle carceri italiane non ha niente da invidiare a paesi come la Turchia. La mancata tutela di quanti si trovano nelle galere o in centri di detenzione, troppo spesso sottoposti a ogni genere di violenza e di sopruso, costretti a vivere in condizioni disumane, è una macchia indelebile che segna il nostro Paese.
La mancata attuazione del Protocollo della Convenzione ONU contro la tortura (che prevede l’istituzione di organismi indipendenti di controllo e monitoraggio) ha tristemente accomunato tutti gli esecutivi succedutesi negli ultimi anni.
Attualmente sono oltre 20 mila i detenuti in eccesso rispetto alla capienza prevista nelle carceri, e la Magistratura di sorveglianza, come se non bastasse, riduce sempre più le misure alternative per le categorie di detenuti che ancora non ne sono esclusi. Misure alternative ed applicazione dell’art.27 della Costituzione da cui si vedono formalmente esclusi, ormai da quasi dieci anni, attraverso cavilli e regolamenti (come ad esempio l’art. 4 bis dell’ordinamento penitenziario), tutti i condannati per reati considerati eversivi o di natura politica e più in generale per i reati di natura associativa (così come concepiti durante la dittatura fascista).

Negli ultimi anni si sono anche moltiplicati i casi di detenuti uccisi nelle carceri, vittime di pestaggi e di violenze.
La stragrande maggioranza dei responsabili di pestaggi ed uccisioni nelle carceri, nelle piazze o nelle caserme, sono sempre rimasti impuniti e coperti dall’omertà, talvolta premiati nella carriera come è accaduto per i fatti del G8 a Genova.
Il problema della repressione e delle uccisioni in carcere, lungi dall’essere un problema personale o di sola in-giustizia è prima di tutto un problema politico su cui tutti sono chiamati a prendere posizione ed a mobilitarsi.

Per queste ragioni crediamo importante una manifestazione come quella del 16 gennaio e chiediamo verità e giustizia per tutte le morti, le percosse, le violenze subite oltre le sbarre.

Chiediamo a viva voce la libertà degli antifascisti arrestati e chiamiamo tutte le realtà organizzate e le soggettività sensibili su questi temi a sostenere l’iniziativa del 16 mattina a Livorno.

Coord.Antifascista Antirazzista Toscano
Osservatorio Sulla Repressione P.R.C.