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Appunti sulla repressione a Monza

SULLA REPRESSIONE NELLA  CITTÀ di MONZA

Dopo tre sgomberi in pochi mesi e in vista dell’inizio di due processi contro di noi, vogliamo aprire una riflessione pubblica sul tema della repressione nella nostra città, ma non solo. Siamo infatti convintə che sia importantissimo trovare in maniera condivisa strumenti, analisi e pratiche di solidarietà per affrontare questa situazione, rispondendo in modo collettivo ai continui attacchi di Governo,Magistratura e giunta Piolotto contro chi sceglie l’autorganizzazione come pratica politica.

IL CONTESTO NAZIONALE

Guerre, genocidi, distruzione ambientale,carovita: dopo la pandemia, stiamo vivendo un periodo che ci chiama sempre di più a tornare nelle strade e a occupare spazi per costruire iniziative di solidarietà e lotta. Proprio in questo contesto, un mandato specifico del Ministero degli Interni chiede alle Questure di tutta Italia di contrastare con più forza ogni forma di autorganizzazione: occupazioni,proteste e scioperi sono sotto attacco in tutta Italia. È questo uno degli aspetti più evidenti della deriva autoritaria del Governo Meloni, impegnato a promuovere un’idea di sicurezza che si basa su “ordine pubblico”, “decoro” e repressione di ogni dissenso, cercando di nascondere così le sue disastrose politiche sociali e il suo totale asservimento a NATO e UE.

IL CONTESTO MONZESE

Anche a Monza possiamo vedere alcune conseguenze di questa situazione: nell’ultimo anno, l’approccio della Questura si è chiaramente inasprito contro chi lotta.
Il susseguirsi di 3 sgomberi e l’apertura di due procedimenti penali a nostro carico, in pochissimi mesi, segnano infatti uno spartiacque in vent’anni di attività politica sul territorio.

Oggi vengono colpite le più basiche pratiche di autorganizzazione: occupazioni, assemblee pubbliche, presidi e cortei sono pratiche che portiamo avanti collettivamente da sempre, e che nella nostra città sono condivise e supportate da tantissime persone. Pratiche non solo legittime, ma necessarie per continuare a costruire momenti e luoghi di analisi, critica, solidarietà, organizzazione e lotta, e sempre più urgenti nel periodo storico in cui viviamo. Oggi, in Italia, tutto questo è considerato un pericolo da eradicare.

Per comprendere la situazione monzese bisogna evidenziare anche le chiare responsabilità della Giunta di Pilotto, un Sindaco “di sinistra” che pubblicamente finge di ignorare qualunque tematica politica controversa con la sua ignavia democristiana. Intanto l’Assessore alla legalità e alla sicurezza è l’ex magistrato Moccia, lo sceriffo di Monza che si vanta di aver “risolto il problema del centro sociale”. Lo stesso Assessore che da due anni porta avanti una politica securitaria basata su controllo, repressione e Polizia. In questo clima, Questura e DIGOS si impegnano a contrastare le lotte con un’intensità che a Monza non ha precedenti.

I DUE PROCESSI

I processi che ci troviamo ad affrontare sono due: uno riguarda l’esperienza di occupazione di via Timavo 12, l’altro il corteo spontaneo partito dopo l’assemblea pubblica del 27 settembre 2023 davanti al municipio. Nel primo procedimento vengono contestati a quattro nostri compagni il reato di occupazione e di furto di corrente. Il secondo coinvolge due compagnə imputatə per manifestazione non preavvisata (art. 18 TULPS) e sarà proprio questo procedimento ad avviarsi per primo il 30 aprile.

Per entrambe le vicende condivideremo a breve riflessioni approfondite su risvolti politici e processuali, ma riteniamo importante ribadire fin da ora che tribunali e processi possono essere spazi in cui contrastare collettivamente la repressione, rivendicando il senso delle nostre pratiche e coinvolgendo al nostro fianco tutte le persone che condividono con noi i percorsi che oggi sono sotto accusa. Oltre a non lasciare solə lə imputatə, è fondamentale costruire consapevolezza sui meccanismi repressivi che sono in atto nella nostra città, per constrastarli oggi e prevenirli in futuro.

In questa ottica lanciamo un PRESIDIO SOLIDALE per Martedì 30 aprile 2024 fuori dal TRIBUNALE DI MONZA (Piazza Garibaldi) alle ore 10, in concomitanza con il processo per i fatti del 27 settembre 2023.

FOA Boccaccio 003

monza

 

 

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