Contributo dell’avvocata Simonetta Crisci dei Giuristi Democratici e Legalteam Italia al Convegno di Genova del 19/07/2019 sllo stato penale di polizia: modello digestione dell’Ordine sociale e programma politico in atto.
Ringrazio tutti e tutte per l’invito ricevuto e che mi permette di intervenire in questa giornata di ricordo e di riflessione sulle giornate di Genova 2001.
E’ chiaro, ormai, per tutti noi che il 2001, con le violenze subite dal Movimento che ha partecipato, sia in precedenza, a Napoli (dove si sono scatenate le violenze in piazza e nella Caserma Raniero)
che poi a Genova (fatti di violenza della PS in Piazza con la morte di Carlo Giuliani, e nella Diaz, oltre che nella Caserma di Bolzaneto), ha segnato un confine tra l’articolazione del rapporto tra governanti e governati e la scelta, che ormai impone a chi non accetta l’uso del diritto penale come arma del potere, di operare costantemente un “diritto di resistenza” che la nostra Costituzione non ha voluto sancire, ma che, nei fatti, dobbiamo esercitare per non soccombere nel nostro agire quotidiano attraverso le lotte necessarie all’affermazione del nostro diritto alla sopravvivenza per la conquista della libertà di espressione e azione politica.
Per questo motivo a Roma, si è costituito , su sollecitazione dell’Osservatorio sulla repressione e di altre associazioni, un insieme di compagni che quotidianamente lottano contro l’arroganza dei nostri governanti che vorrebbero imporre repressione e disposizioni anticostituzionali e punitive, che si abbattono quotidianamente su lavoratori, studenti, donne e migranti, che vogliono opporsi a questo potere, illegittimo in quanto alla sostanza e abnorme nelle sue espressioni quotidiane.
La regolamentazione dei rapporti tra cittadini e Stato è ,ormai, delegata a numerose norme imposte con decreti di urgenza, non discussi dal Parlamento, ma imposti con richieste di “fiducia”, che hanno visto negli ultimi giorni prevalere il diritto del più forte e la negazione di qualsiasi diritto alla vita, escludendo assolutamente centinaia di migranti dal riconoscimento della loro esistenza e identità.
Per questo oggi siamo qui per aprire una stagione di lotta unitaria e necessaria contro questo sistema di oppressione al quale possiamo opporre solo una forza di massa , di coerenza con le nostre convinzioni , portatrici di valori costituzionali, di libertà, che impongono l’esercizio permanente di una “resistenza” che riaffermi la sovranità popolare di fronte a un attacco così organico e mirato all’eliminazione di qualsiasi dissenso e rappresentazione democratica offerta dai nostri movimenti.
I compagni che mi hanno preceduto hanno già espresso una disamina dell’anticostituzionalità e dell’anticonvenzionalità della nuova normativa che il governo attuale ci sta imponendo, pertanto invito i presenti a riflettere sulla nostra richiesta di lotta comune , che dia una risposta permanente e adeguata all’attacco ugualmente permanente ed oppressivo che conduce ogni giorno questo potere che opprime e usa il diritto penale come arma di odio sostanziale.
Simonetta Crisci