Nora Cortiñas, Madre di Plaza de Mayo Linea Fondatrice, ha dichiarato: “Come con Santiago Maldonado questa è una scomparsa forzata seguita da morte. Anche se il governo lo nega, è stato fatto scomparire e lo hanno ucciso”.
La procuratrice Mónica García de Targa, titolare della I Procura di Istruzione del Centro Giudiziario Monteros, ha confermato il ritrovamento.
– Espinoza era un abitante della località di Melcho, nel Dipartimento di Simoca. Secondo le prime informazioni il corpo è stato localizzato nel territorio di Catamarca, giacché gli uomini dell’ECIF nella ricerca hanno attraversato i confini tra Tucumán e la vicina provincia, circa 200 metri, nel Dipartimento di Andalgalá. Ha rivelato che il corpo di Espinoza stava in un precipizio di 150 metri di profondità avvolto in sacchi.
– Una delle persone che ha avvisato le autorità ha detto che il corpo era avvolto in un sacco nero, e un’altro bianco sulla testa, e che i familiari diretti del lavoratore rurale si trovano nel luogo.
– Il ritrovamento del corpo sarebbe il risultato della confessione di due dei poliziotti che sono stati indagati due giorni fa, che avrebbero ammesso una partecipazione minore nell’occultamento.
– Secondo queste dichiarazioni, il corpo di Espinoza sarebbe stato portato da quattro poliziotti nell’auto privata del commissario Rubén Montenegro e occultato nella zona di Alpachiri.
García de Targa ha dichiarato che “per il tipo di fatto e il coinvolgimento di agenti della forza di sicurezza ha chiesto la partecipazione esclusiva dell’ECIF per le indagini, i riconoscimenti, le perquisizioni e i lavori di intelligence che sono stati fatti per chiarire questo fatto, di modo che gli agenti di polizia avevano solo la funzione di accompagnare per dare sicurezza ai funzionari”.
Una settimana fa
Venerdì 15 maggio, la Polizia della località di Monteagudo interviene in una corsa di cavalli, disperde l’incontro, a circa 10 chilometri a sud della capitale tucumana, in mezzo ai campi, nei paraggi di El Melcho. Verso le quattro del pomeriggio nel cammino si incontrano con i fratelli Juan Antonio e Luis Espinoza.
Juan Antonio andava a cavallo, i poliziotti lo gettano a terra, lo colpiscono. Luis cerca di fermare le aggressioni, chiede che lascino tranquillo suo fratello. Si odono degli spari. Juan Antonio sviene. Quando si risveglia, Luis non c’è più.
Sul luogo c’è sangue e bossoli di calibro 9mm, le armi regolamentari che utilizza la Polizia, e una traccia nel suolo che si interna nel monte e lascia impronte fino alla strada comunale, dove i locali credono che Luis venga messo su un fuoristrada con il quale erano giunti gli ufficiali, una Renault Kangoo di colore grigio.
Juan Antonio è il teste chiave, è l’ultimo che ha visto in vita Luis. La famiglia ha denunciato che lo hanno ucciso e hanno abbandonato il corpo.
La causa è stata classificata dalla procuratrice Mónica García de Targa, del Centro Giudiziario di Monteros, come scomparsa forzata di persona. Tutte le ipotesi degli investigatori conducono al personale di polizia. Ci sono 9 agenti arrestati e un civile.
– Per il caso, si trovano arrestati il commissario Rubén Montenegro, l’ufficiale José Morales, i sergenti René Ardiles e Víctor Salinas, i caporali José Paz Claudio Zelaya e Miriam González, e l’agente Esteban Rojas González.
– È stato arrestato anche il vigile comunale Sergio Santillán, che effettuava compiti di vigilanza anche se personale civile, hanno specificato gli informatori, che hanno confermato che nelle ultime ore è stata arresta un’altra persona, di cui non è stata fornita l’identità.
– Dopo le istruttorie degli accusati, il giudice della causa, Mario Velázquez, ha ordinato il trasferimento dei poliziotti nel carcere di Villa Urquiza, ad eccezione della poliziotta.
22 maggio 2020
Resumen Latinoamericano