Bakayoko fermato e perquisito dalla polizia con pistola puntata
Il calciatore del Milan, Tiémoué Bakayoko, fermato e perquisito dalla polizia: gli agenti dopo qualche secondo si accorgono dell’errore.
Brutta disavventura per Tiémoué Bakayoko. L’ex calciatore di Monaco e Chelsea è stato costretto a scendere dalla sua auto nel centro di Milano ed è stato perquisito da un agente mentre un altro puntava la pistola contro il suo veicolo. Questa situazione è andata avanti per diversi secondi e gli agenti in questione erano convinti di quello che stavano facendo senza dare nessun segnale di dubbio. Pochi secondi dopo si avvicina un terzo uomo in divisa agli altri due che gli dice qualcosa e tutto si ferma. Il momento in cui l’agente scopre di perquisire un calciatore del Milan è quasi surreale. Dal suo volto si scorge un misto di sorpresa e quasi di sconforto per tutto ciò che aveva fatto poco prima. Il video dell’accaduto è stato pubblicato su Twitter e in pochissime ore è diventato virale.
https://twitter.com/pallonatefaccia/status/1548917301336211456
Il caso risalirebbe allo scorso 3 luglio, dopo che all’alba in corso Como due senegalesi erano rimasti feriti in una sparatoria: come la polizia sia “risalita” al centrocampista del Milan non si spiega, se non per il fatto che era un nero in un’auto costosa (come se i neri si potessero sparare solo tra loro, peraltro)
Ma anche se non fosse stato un calciatore, un simile comportamento è preoccupante. Anche se la nostra politica continua a far finta di nulla, se non proprio a schierarsi dalla parte degli agenti, nelle forze dell’ordine italiane ci sono grossi problemi di razzismo e di abusi e violenze: dal caso del brutale arresto di un cittadino senegalese a Firenze, lo scorso aprile, fino a fatti tragicamente eclatanti come quello di Serena Mollicone, uccisa nel 2001 in una caserma dei carabinieri, con cinque imputati dell’Arma tutti assolti pochi giorni fa.
Forse, se certe cose capitano a un calciatore famoso si riesce almeno a innescare un dibattito. Forse.