Messina: Bambini alla base navale per festeggiare i carabinieri e omaggiare navi da guerra
- giugno 12, 2023
- in misure repressive
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Gli studenti delle scuole elementari e medie di Messina lunedì 5 giugno in occasione della festa dell’Arma dei carabinieri sono stati in una delle principali basi della Marina militare ad omaggiare lo stendardo di una nave da guerra e, a fianco, pure un nostalgico delle scorribande coloniali in terra d’Africa e della “resistenza” delle milizie fasciste alla campagna degli Alleati in centro Italia del 1944. Perché ci si andava? Per la legalità. La legalità della forza e delle armi, dei potenti e dei combattenti.
Vai a festeggiare la Benemerita nel giorno del suo duecentonovesimo compleanno e ti ritrovi in una delle principali basi della Marina militare ad omaggiare lo stendardo di una nave da guerra e, a fianco, pure un nostalgico delle scorribande coloniali in terra d’Africa e della “resistenza” delle milizie fasciste alla campagna degli Alleati in centro Italia del 1944.
E’ accaduto agli studenti delle scuole elementari e medie di Messina lunedì 5 giugno in occasione della festa dell’Arma dei carabinieri. Una lezione di “educazione civica” per far comprendere fino in fondo che il maresciallo Rocca è solo un’invenzione scenico-televisiva e che invece i carabinieri, quelli veri, sono parte integrante delle forze armate e che le guerre le hanno fatte e le fanno ancora, magari mascherate da missioni di addestramento delle polizie militari dei regimi più retrivi e corrotti di Africa e Medio oriente.
Invece della tradizionale cerimonia in Piazza Duomo, la parata di CC, sciabole e pennacchi è stata organizzata quest’anno nel cuore della base navale di Marisicilia, zona falcata off limits, sede del Comando di Supporto Logistico Sud della Marina militare. Ha deciso così il Comando Interregionale Carabinieri “Culcualber”, “quasi a voler testimoniare il forte spirito che lega la Benemerita alle altre Forze Armate e, quest’oggi, in particolare, alla Marina Militare, nella cui base è stata regalata ai partecipanti una pittoresca e suggestiva veduta dello Stretto, nella splendida cornice del braccio di San Raineri”, come recita la nota – prevedibilmente redatta dall’Arma – integralmente rilanciata da quasi tutte le testate online peloritane.
Sull’attenti e in riga alla cerimonia il sottocapo di Stato Maggiore delle forze navali, un presidente di regione, innumerevoli prefetti di Calabria e Sicilia e le immancabili autorità religiose. “Alla manifestazione hanno preso parte i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della provincia, nonché dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali”, si legge nella nota di prevedibile provenienza CC. “Anche quest’anno, particolare attenzione è stata rivolta ai giovani, attori essenziali della diffusione nel tessuto sociale della cultura della legalità e che rappresentano il simbolo del legame e della condivisione dei valori tra l’Arma di oggi e le nuove generazioni”. Poi l’elenco delle scuole (in verità davvero poche, per fortuna) che hanno ritenuto doveroso schierare i discenti stretti stretti dentro due gazebo per interminabili ore di encomi e sproloqui: gli Istituti Comprensivi “Pascoli – Crispi”, “Cannizzaro – Galatti”, “Manzoni – Dina e Clarenza”, “Mazzini” e “Boer – Verona Trento”), l’Istituto superiore “Antonello” e il “Collegio Sant’Ignazio” (scuola paritaria di “ispirazione cattolica”). In tutto, conti alla mano, non oltre 200 studenti di età compresa tra i 9 e i 16 anni.
“La cerimonia ha avuto inizio con l’ingresso di uno schieramento di militari, composto dalla Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” e da un Battaglione di formazione costituito da militari tratti dalle varie articolazioni e specialità dell’Arma presenti sul territorio del Comando Interregionale Culqualber”, riporta la nota. Hanno marciato di fronte i piccoli spettatori gli allievi della Scuola carabinieri di Reggio Calabria, i Cacciatori di Sicilia e di Calabria, i Nuclei di Polizia Militare e del Corpo dei Subacquei, il RIS di Messina, i Carabinieri “forestali” di Calabria e il Centro Anticrimine Natura di Catania. “In linea con l’intesa interforze che ha caratterizzato l’evento, nello schieramento era presente anche un plotone della Marina Militare”, si precisa. “Il Battaglione schierato ha reso gli onori alla Bandiera d’Istituto della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria e allo stendardo di Nave Carabiniere, unità della Marina Militare intitolata all’Arma, varata nel 2014, in occasione dell’approssimarsi del bicentenario”. Nave Carabiniere è la quarta unità del costosissimo programma italo-francese FREMM (Fregata Europea Multi Missione) e la terza della Classe in versione antisommergibile. Varata da Fincantieri, la fregata naviga zeppa di sofisticate e devastanti armi di guerra, primo fra tutti il sistema missilistico antiaereo SAAM-ESD, costituito da una batteria di due lanciatori verticali Sylver A-50 capaci di alloggiare 16 missili tipo Aster.
Rivolgendosi ai giovani “ospiti”, il generale di Corpo d’Armata Riccardo Galletta, comandante del “Culcualber” ha evidenziato “quale cifra distintiva ed irrinunciabile dell’Arma, la sua militarità, quale habitus mentale per proporsi eticamente e psicologicamente al senso del dovere, allo spirito di servizio, alla solidarietà ed al sacrificio”.
A stringersi a coorte della Benemerita e della Marina pure una folta delegazione dell’ANSMI – Associazione nazionale della Sanità Militare, sezione di Messina. Il suo presidente, grande ufficiale Angelo Petrungaro, ha inteso ricordare la festa del 209° compleanno dell’Arma con un reportage pubblicato da Messina Medica 2.0, la testata digitale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della città dello Stretto. “Le ricorrenze degli Anniversari della Repubblica (2 Giugno), della Sanità Militare (4 Giugno), dell’Arma dei Carabinieri (5 Giugno) celebrandosi con la dovuta solennità, riportano alla mente fatti gloriosi della Storia d’Italia come quello per la cosiddetta Battaglia per Roma avvenuto a Castel di Decima dove i paracadutisti del Magg. Rizzatti riuscirono a bloccare l’avanzata degli Sherman del 46° Royal Tank Regiment ossia una Brigata inglese al completo che fu costretta a ripiegare”, apre il suo racconto il presidente dell’ANSMI. “L’eroica azione costò molte vite fra cui quella del Magg. Rizzatti ductor bello strennissimo ad Urben defendendam cui il Governo della R.S.I. concesse la medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria”. Iscritto al Partito Nazionale Fascista sin dal lontano febbraio 1922, il maggiore Mario Rizzatti fu nominato alla vigilia della Seconda guerra mondiale comandante del XII Battaglione della tristemente nota 184^ Divisione paracadutisti “Nembo” e dopo l’armistizio dell’8 settembre decise di ammutinarsi con quasi tutti i suoi uomini, fuggire in Corsica per poi raggiungere Pisa a bordo di un velivolo dell’aeronautica militare tedesca. Giurata fedeltà a Salò a Benito Mussolini, Rizzatti andò a combattere ad Anzio per contrastare l’avanzata alleata verso la capitale. Morì in combattimento a Castel di Decima il 4 giugno 1944; da lì la medaglia d’oro della Repubblica Sociale Italiana nazifascista.
“Un altro fatto che merita di essere ricordato è quello della Battaglia di Cisterna di Latina o di Littoria come si chiamava allora la località laziale dove i Rangers statunitensi nucleo per nucleo furono costretti alla resa della difesa germanica di Cisterna”, ricorda ancora il grande ufficiale Angelo Petrungaro. “Ad perpetuam rei memoriam il nome dell’Interregionale Carabinieri “Culqualber” che ha sede a Messina e comprende Sicilia e Calabria, deriva dal luogo che ricorda il comportamento tenuto da un battaglione di Reali Carabinieri che resistette fino all’ultima cartuccia, scagliandosi all’assalto e aprendosi un varco con la baionetta, nel Presidio di località Culqualber-Fercaber in Africa Orientale Italia dal 13 al 21 Novembre 1941 contro la superiorità numerica inglese durante la Seconda Guerra Mondiale”.
Chissà che ne pensano di certe improponibili narrazioni storiche i dirigenti scolastici e gli insegnanti che hanno pensato bene di far trascorrere ai propri piccoli alunni uno degli ultimi giorni di lezione all’interno di una base di guerra, con militari in assetto di guerra e anziani nostalgici di assai poco eroiche guerre. E chissà se, come e quando si sarà discusso negli organi collegiali della proposta di questa ignobile “scampagnata” a Marisicilia. Per ciò che mi riguarda, sono testimone che nella mia, di scuola, l’IC “Cannizzaro-Galatti”, mai nessuno ha avuto l’ardire di proferire intenzione alcuna di portare in visita guidata due classi quinte della primaria in una base navale. Certo devo fare ammenda. Per ragioni di trasferte per parlare di educazione alla pace e lotta alle militarizzazioni dei territori e delle scuole mi è sfuggito un breve avviso affisso all’albo d’istituto il 30 maggio scorso. “Si comunica che lunedì 5 giugno le classi XY della Scuola Primaria effettueranno l’uscita didattica presso la Base della Marina Militare di Messina in occasione della Festa dell’Arma dei Carabinieri nell’ambito del Progetto Legalità”, vi si legge. “Gli alunni, accompagnati dai docenti di classe, partiranno dal Plesso Centrale alle ore 8 per recarsi a Piazza Duomo dove alle ore 8.30 partiranno per la Marina Militare di Messina con i mezzi messi a disposizione dalla stessa. Il rientro è previsto alle ore 13 circa a Piazza Duomo dove gli alunni saranno prelevati dai propri genitori”.
Si sapeva bene allora dove si andava e come ci si andava (a bordo cioé dei mezzi della Marina). Perché ci si andava? Per la legalità. La legalità della forza e delle armi, dei potenti e dei combattenti.
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